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Pierluigi Rotta e Matteo Demenego uccisi a Trieste

Sparatoria in Questura a Trieste, il Gip: “Killer lucido, non risultano malattie mentali”

Alejandro Stephan Meran nel corso della sparatoria all’interno della Questura di Trieste ha mostrato “lucidità” portando avanti “l’azione aggressiva”. Il Gip nell’ordinanza che dispone il carcere per il ventinovenne attualmente piantonato in ospedale rileva l’assenza di riscontri oggettivi su una possibile malattia psichica.
A cura di Susanna Picone
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Alejandro Stephan Meran, il ventinovenne dominicano che venerdì pomeriggio ha sparato nella Questura di Trieste riuscendo a uccidere due poliziotti, ha mostrato "lucidità" portando avanti "l'azione aggressiva". È quanto rilevato nel decreto di fermo del giovane, che attualmente si trova in ospedale piantonato dalle forze dell’ordine e che andrà in carcere non appena sarà dimesso. Il gip nell'ordinanza che dispone il carcere per Meran, accusato di aver ucciso i due agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego e avere sparato contro altri otto poliziotti seminando il panico in città, rileva anche l'assenza di riscontri oggettivi su una possibile malattia psichica dell'uomo. Sin dai primi momenti successivi alla sparatoria di Trieste era emerso che il giovane assassino fosse affetto da disturbi psichici e anche la madre dell’uomo, chiedendo perdono per quanto commesso dal figlio, aveva detto di aver segnalato più volte ai servizi sociali lo stato di salute mentale del figlio. Sempre secondo la madre, Meran ha problemi psichici ed era in cura in Germania prima di arrivare in Italia. Per gli inquirenti le uniche prove su un presunto disagio psichico provengono quindi dalle testimonianze dei familiari e sono dunque di parte. Verifiche verranno fatte eventualmente in un secondo momento oppure nel caso che dalla Germania giungessero documenti a comprovare che Alejandro era seguito per disagi psichici. Viene confermato che il giovane ha sparato 16 colpi mentre gli agenti rispondendo al fuoco hanno esploso 6 colpi. Dunque sono stati 22 in totale i colpi sparati venerdì alla Questura di Trieste.

I video della sparatoria in Questura a Trieste

“È un dato di fatto”, ha intanto risposto il Questore di Trieste, Giuseppe Petronzi, alla domanda sul possibile rischio di una strage durante la sparatoria. L'omicida, ha spiegato Petronzi parlando anche dei video ripresi dalle telecamere che mostrano “fasi estremamente concitate al tempo stesso drammatiche”, aveva delle armi in pugno ed era all'interno della Questura, “fortunatamente e tragicamente c'eravamo solo noi poliziotti, quindi fortunatamente non erano esposte altre persone”. “La potenzialità — ha aggiunto — era tale che il bilancio avrebbe potuto essere più tragico”.

Sparatoria in Questura, sindaco Trieste: “Spero gli diano l’ergastolo”

Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, intanto, parlando con i giornalisti all'esterno della Questura, ha detto di sperare che il killer possa pagare con l’ergastolo. "La magistratura deve fare un percorso" per accertare quanto accaduto "perché altrimenti ce lo vediamo libero fra cinque anni questo, speriamo che gli diano l'ergastolo”, le parole del sindaco ai cronisti presenti sul luogo della sparatoria di venerdì.

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