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Sparatoria a Reggio Emilia, l’arrestato: “Sono stati maleducati, forse ho esagerato”

“Sono stati maleducati, forse ho un po’ esagerato”: queste le parole di Gaetano Manfredi, l’uomo di 43 anni che ieri sera ha esploso diversi colpi di pistola contro un gruppo di giovani nel centro di Reggio Emilia, ai poliziotti che lo hanno identificato e rintracciato. Ora l’accusa è di tentato omicidio plurimo e detenzione illegale di arma comune da sparo.
A cura di Annalisa Girardi
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Si chiama Gaetano Lombardi, l'uomo di 43 anni residente a Reggio Emilia, che ieri notte ha esploso diversi colpi di pistola contro un gruppo di giovani con con aveva avuto una lite per strada. Lo scontro sarebbe scoppiato per futili motivi e Lombardi non conosceva le vittime. "Sono stati maleducati, forse ho un po' esagerato", avrebbe detto l'uomo ai poliziotti. In un primo momento aveva negato, ma gli agenti hanno poi trovato l'arma nascosta in un vano sotto il battiscopa del lavello della cucina: a quel punto Lombardi ha raccontato l'accaduto ai poliziotti e alla pm Laura Galli, alla presenza di un legale.

La lite sarebbe avvenuta intorno alle 22.20 in piazza dei Martiri. I motivi sarebbero futili: dalle prime ricostruzioni l'uomo e i giovani si sarebbero scontrati camminando e avrebbero poi iniziato a discutere su chi dovesse passare per primo. Lombardi si sarebbe quindi allontanato per poi raggiungere nuovamente il gruppo di giovani armato di pistola. Una Beretta calibro 6,5 da cui sono esplosi 9 colpi e che risulta rubata in provincia di Reggio Calabria. Sono cinque i feriti di cui, un ragazzo di 20 anni, risulta in grevi condizioni. Non sarebbe però in pericolo di vita. Tra i feriti ci sono anche due minorenni.

Lombardi è stato arrestato per tentato omicidio plurimo e detenzione illegale di arma comune da sparo. Avrebbe anche dei precedenti per stalking. Il capo della squadra mobile Guglielmo Battisti ha definito l'arma come "una piccola pistola da killer", che si utilizzerebbe a breve distanza. L'uomo era stato identificato e rintracciato dalla polzia grazie all'esame del sistema di videosorveglianza e le testimonianze dei presenti. Alcune persone nella piazza ieri sera avrebbero anche ripreso alcune fasi della sparatoria. Una volta perquisita l'abitazione, come detto, gli agenti hanno trovato l'arma e Lombardi ha confessato tutta la vicenda.

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