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Spara e uccide il figlio al culmine di una lite: concessi i domiciliari a Edoardo Borghini

A Edoardo Borghini, il 63enne in carcere da tre giorni per aver ucciso con un colpo di fucile il figlio 34enne Nicolò a Ornavasso (Verbano-Cusio-Ossola), sono stati concessi i domiciliari.
A cura di Giorgia Venturini
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La vittima Nicolò Borghini
La vittima Nicolò Borghini

Esce dal carcere e sarà ai domiciliari Edoardo Borghini, il 63enne in carcere da tre giorni per aver ucciso con un colpo di fucile il figlio 34enne Nicolò a Ornavasso (Verbano-Cusio-Ossola). Il figlio sarebbe morto dopo essere stato raggiunto da due proiettili esplosi da un fucile da caccia regolarmente detenuto. Ora il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto e applicato la nuova misura. Borghini non tornerà nella villetta di Ornavasso dove è morto il figlio, ma sarà ospite di un familiare. 

Stando a una prima ricostruzione di quanto accaduto, la lite tra padre e figlio è scoppiata nella tarda serata di domenica scorsa dopo che il 34enne era rincasato da una serata fuori con gli amici. Pare che il giovane si fosse innervosito per avere trovato il portone del garage chiuso e si sia rivolto contro il figlio. La lite sarebbe poi degenerata in gravi violenze verbali e fisiche, fino all'omicidio.

Durante l'interrogatorio di convalida Edoardo Borghini si è difeso così: "Ha detto che non voleva uccidere, ma fermare la furia del figlio" che stava aggredendo la madre. La donna infatti quella sera avrebbe riportato traumi al capo refertati dai medici intervenuti nella villetta. Secondo il racconto dei genitori infatti, la vittima aveva alzato le mani su di loro prima dello sparo fatale. Poi l'uomo accusato di omicidio aggravato dal legame familiare davanti al giudice ha aggiunto: "Io sono già morto".

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