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Spara al figlio 15enne e poi si suicida a Verona, morte cerebrale per il ragazzo: donati gli organi

Il ragazzo di 15 anni di Vago di Lavagno (Verona) nei giorni scorsi era stato colpito con una pistola dalla madre 58enne che poi si è suicidata con la stessa arma, secondo l’ipotesi della Procura. Il padre ha deciso per la donazione degli organi.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio
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Si sono spente le ultime speranze per il ragazzo di 15 anni di Vago di Lavagno (Verona) finito al centro di una drammatica vicenda familiare dopo che la madre prima gli ha sparato un colpo alla nuca e poi si è suicidata. Questa mattina si è riunita la Commissione ospedaliera per l'accertamento della morte cerebrale del ragazzo, arrivato nei giorni scorso all'ospedale di Borgo Trento di Verna in condizioni cliniche già gravissime.

Il padre "ha espresso la volontà alla donazione degli organi ed è stata data l'autorizzazione all'espianto".

Ricoverato nel reparto di Neurorianimazione diretto da Leonardo Gottin, al paziente è stato diagnosticato il danno cerebrale irreversibile dopo due giorni in terapia di supporto massimale. Stamattina è partita la procedura, prevista per legge, con la prima riunione della Commissione per stabilire la morte cerebrale, che è stata confermata nel pomeriggio al termine delle sei ore previste di osservazione e con una seconda riunione della Commissione stessa, rende noto l'azienda ospedaliera Borgo Trento di Verona.

Tutta la procedura è eseguita in stretto contatto con l'Autorità giudiziaria che sta conducendo le indagini. La madre, 58enne centralinista in pensione e dedita al volontariato nel sociale, secondo gli accertamenti ha sparato al figlio 15enne e si è poi suicidata, stando a quanto ricostruito dalla Procura, che l'ha ritenuta l'ipotesi più probabile. La donna ha sparato alla nuca del ragazzo prima di rivolgere l'arma, che pare appartenesse a suo padre, contro se stessa. La mamma dell'adolescente, spiega la nota, soffriva da tempo di problemi di salute.

A dare l'allarme era stato il padre della giovane vittima, che aveva trovato i due corpi a terra e che è stato ascoltato come persona informata sui fatti. L'uomo, distrutto dal dolore, avrebbe riferito dei problemi sanitari della moglie ma "non c'era alcun malessere evidente".

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