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Sospeso Red Sox, il tassista che denuncia i colleghi no-Pos: “Peggio del taglio delle gomme”

“Sono più meravigliato e dispiaciuto per questa vicenda di quando ho subito l’attacco intimidatorio in stile mafioso del taglio delle gomme” ha dichiarato Roberto Mantovani, alias “Red Sox”,  il tassista bolognese sospeso dalla sua cooperativa di taxi per averne “leso l’onorabilità”.
A cura di Antonio Palma
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“Ha leso l’onorabilità della cooperativa” con questa motivazione la Cotabo, una delle cooperative che riuniscono i taxi bolognesi, ha sospeso per sette giorni Roberto Mantovani, alias “Red Sox”,  il tassista conosciuto sui social per aver denunciato per anni le storture della propria categoria e in particolare i colleghi “no-Pos”.

“Mi sveglia una giornalista che mi chiede un commento sulla sospensione. Tutto ciò lo vengo a sapere dai giornali perché la cooperativa non mi ha contattato” ha raccontato ieri il tassista bolognese, aggiungendo: “Sinceramente sono più meravigliato e dispiaciuto per questa vicenda di quando ho subito l’attacco intimidatorio in stile mafioso del taglio delle gomme, che ricordo è stato attuato da due tassisti bolognesi, che la base becera delle chat dei tassisti continua a proteggere”.

Per la sua attività social, come pubblicare regolarmente gli incassi raccolti alla fine di ogni turno, specificando le cifre in contanti e quelle che i clienti pagano con bancomat o carta, Mantovani da tempo è diventato idolo sui social ma anche bersaglio dei colleghi.

Il tassista bolognese infatti è stato vittima di insulti e minacce varie, anche recapitate a casa come un pacco di escrementi spedito per posta, e persino di atti vandalici, come il taglio delle gomme da lui ricordato. Red Sox aveva chiesto inoltre più licenze per i taxi per migliorare il servizio a Bologna. Attività che hanno infastidito i colleghi che hanno inviato una serie di segnalazioni a Cotabo fino a portare Mantovani davanti alla commissione di disciplina

“Ha rilasciato dichiarazioni problematiche e forzatamente pretestuose” ha spiegato al Correre di Bologna il presidente di Cotabo. Alla base di tutto una polemica sui defibrillatori a bordo dei taxi. “Non mi hanno invitato al corso che hanno fatto a sorpresa. La mia abilitazione è scaduta e adesso non posso intervenire su eventuali chiamate. I responsabili e i dirigenti mi boicottano” aveva detto il tassista sui social.

“I colleghi hanno chiesto di non fare i corsi in sua compagnia. Per questo abbiamo comunicato a Mantovani la possibilità di farlo con altri operatori laici sempre a spese della cooperativa” è stata la replica di Cotabo. “Quando io attacco il peggio della categoria, la mia cooperativa non può sentirsi chiamata in causa” sostiene ora Red Sox.

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