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Sospeso per un’ora a testa in giù nella foiba, si salva grazie agli sci incastrati

Disavventura a Claut, in Friuli Venezia Giulia, per un trentottenne veneto caduto in una buca profonda a 1600 metri di quota. Gli sci ai piedi hanno impedito che precipitasse.
A cura di S. P.
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Brutta avventura qualche giorno fa per uno scialpinista di trentotto anni di Longarone (Belluno) che, mentre si trovava nell’area alpina del Pradut, nel comune di Claut (Pordenone), improvvisamente è scomparso. L’uomo è caduto a testa in giù in una foiba nascosta dalla neve profonda una quindicina di metri ma fortunatamente, grazie agli sci che aveva ai piedi, è rimasto incastrato a circa cinque metri di profondità. È rimasto così sospeso nel vuoto per circa un’ora, ma almeno ha evitato problemi più seri. Poi per salvarlo sono intervenuti gli operatori del Soccorso Alpino della Valcellina. Come ricostruito dai quotidiani locali, l’allerta è stata diffusa alle 14.30 di domenica da altri sciatori che erano col trentottenne ed è stato subito attivato l’elisoccorso della centrale di Udine.

Non ha riscontrato traumi né ferite – Lo sciatore era a una quota di circa 1600 metri durante la discesa da Forcella Baldas, percorso frequentato dagli appassionati di scialpinismo. Stava percorrendo il pendio innevato quando è caduto in una delle numerose foibe carsiche che si trovano nella zona del Pradut ma per sua fortuna il volo è stato appunto interrotto dagli sci rimasti incastrati. Impossibilitato a muoversi, è stato estratto dalla cavità carsica dai tecnici, che si sono calati con una corda e hanno riportato l’uomo all’esterno con un sistema di paranchi. L’uomo è stato poi portato al campo base dove l’equipe sanitaria gli ha prestato le prime cure: fortunatamente non gli sono state riscontrati né traumi né ferite ma solo una lieve ipotermia.

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