Sospesa Laura Bonafede, la maestra che scriveva e incontrava Matteo Messina Denaro
Laura Bonafede, l'insegnante indagata nell'ambito dell'inchiesta sui fiancheggiatori del capo di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso 16 gennaio a Palermo, è stata sospesa dalla scuola Capuana-Pardo di Castelvetrano per 10 giorni.
Il provvedimento disciplinare è stato adottato dalla preside Vania Stallone, "in considerazione della vasta eco mediatica suscitata dal presunto legame dell’insegnante con il boss mafioso Matteo Messina Denaro e al fine di tutelare l’immagine della scuola e di garantire il sereno svolgimento dell’attività scolastica", ha spiegato il dirigente scolastico.
La sospensione è stata ratificata dal direttore regionale dell’Ufficio scolastico, Giuseppe Pierro. "Attendo da parte dell’autorità giudiziaria la documentazione sulla posizione giudiziaria dell’insegnante per così poter avviare il provvedimento disciplinare", ha detto all’Ansa. La maestra Laura Bonafede, figlia del boss defunto Leonardo, è indagata dalla Dda di Palermo. La donna si è incontrata al supermercato con Matteo Messina Denaro quando era latitante e tra le lettere e i "pizzini" risulta una fitta corrispondenza tra i due. In una missiva scritta all'allora latitante, Laura Bonafede non nascondeva di essere gelosa di un rapporto tra il boss e un'altra donna.
"La vicenda del coinvolgimento della maestra della scuola di Castelvetrano nella latitanza di Messina Denaro – ha dichiarato l'assessore all'istruzione della Regione Sicilia Girolamo Turano – costituisce una priorità all’attenzione della Regione Siciliana e dell’assessorato. Apprendiamo dall’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano, con cui siamo in costante contatto, che la dirigente scolastica ha firmato la sospensione cautelare dal servizio dell’insegnante Laura Bonafede da domani e fino al 31 marzo".
Per Turano "si tratta di un primo passo che sarà certamente seguito da un provvedimento disciplinare emesso dall’Ufficio scolastico regionale che è preposto a questo compito. Da parte mia scriverò al ministro dell’Istruzione e del merito Valditara, perché possa prendere ulteriori provvedimenti necessari affinché questa persona non abbia più alcun contatto con il mondo della scuola, tenuto conto del clamore negativo e del turbamento che il provvedimento giudiziario a suo carico ha suscitato nella collettività e in particolare nell’ambiente scolastico, e delle conseguenti ripercussioni sull'intera istituzione scolastica regionale di cui possono essere compromesse la credibilità e l’immagine".