“Sono stata dimenticata da Flixbus in autogrill: mi hanno lasciata sola nel nulla della Pianura Padana”
“Sono stata dimenticata da Flixbus in un autogrill. E non scherzo. Sono uscita con due minuti di ritardo dal bar e se ne erano andati. Lasciata da sola nel nulla in mezzo alla Pianura padana. Mentre un pezzo di bagaglio viaggiava veloce verso Roma al posto mio. Non lo auguro a nessuno, è una sensazione orribile”.
La denuncia su Facebook
Inizia così una “denuncia” affidata a Facebook che vede protagonista una persona che appunto racconta l’esperienza vissuta durante quello che era il suo primo viaggio con la nota compagnia di bus, viaggio finito in modo tutt’altro che piacevole. Non solo perché – appunto – è stata lasciata in autogrill dopo un ritardo di un paio di minuti ma anche perché racconta poi di aver avuto difficoltà nel tentare di contattare la compagnia.
Un contatto Chiara Calpini racconta di averlo avuto dopo la sua denuncia su Facebook: “Persona professionale e cordiale. Una boccata di ossigeno in questa vicenda. C’è voluto un post su Facebook ma molto bello sentire una voce umana”, scrive.
Nessuna risposta dai social di Flixbus
Ma andiamo con ordine. Le prime sensazioni provate sono state di rabbia, incredulità, anche senza di colpa “e poi la fatica di tenere a bada il tumulto per ragionare velocemente sul da farsi”. Racconta di aver cercato subito un numero verde, ma di aver scoperto che era attivo fino alle 17 e il bus invece l’aveva lasciata per strada alle 18. Sui vari social e nella chat del sito non risponde nessuno. “Su Facebook le risposte ai messaggi sono automatiche e suonano particolarmente beffarde mentre stai sudando freddo in un parcheggio”.
E mentre è lì vede un Flixbus nell’altra direzione: spera che l’autista se ne è accorto e sta tornando da lei, ma invece non è così. E quando si rivolge a dei benzinai sul posto scopre anche di non essere la prima persona a vivere un’esperienza simile: “Mi dicono che un mese fa è successo la stessa cosa a una ragazza che, non sapendo come fare, è scoppiata a piangere”.
L’unica cosa che le resta da fare è tentare di raggiungere una città per poi poter prendere un treno per Roma: “Vado verso le macchine che si fermano all’autogrill per chiedere un passaggio. Fantastico di poter raggiungere Firenze. Dopo qualche educata buca mi rendo conto che per loro sono una sconosciuta e la storia di Flixbus è talmente assurda che potrebbe essere un trabocchetto. Finché Francesco e Giulia – una coppia di ventenni – entrano un po’ in sintonia; mi fanno qualche domanda e alla fine si offrono di portarmi a Parma (tesori!) dove prenderò un treno per tornare a casa pagando il biglietto in lingotti d’oro”.
"Anziani, invalidi e minorenni abbandonati in autogrill"
La passeggera dimenticata da Flixbus continua poi nel suo racconto spiegando di aver scoperto poi, cercando in rete, che ci sono molte storie simili alla sua. A chi si lamenta l’azienda risponde che l’autista non ha l’obbligo di accertarsi che a bordo ci siano tutti i viaggiatori. Come per i treni, insomma, anche se capita che il ritardatario viene lasciato in mezzo alla strada e non in una stazione.
“Leggo di persone anziane, invalide, minorenni e via dicendo abbandonati all’autogrill. Senza assistenza e neanche la certezza di poter recuperare l’eventuale bagaglio”, scrive ancora sottolineando di farà tutto ciò che può per ottenere un risarcimento.
La risposta di Flixbus
Contattata da Fanpage.it, Flixbus ha commentato l’episodio con una breve nota: "Siamo spiacenti per quanto verificatosi, e comprendiamo il disagio vissuto dalla passeggera. Allo stesso tempo, in qualità di operatore di linea teniamo a precisare che il nostro servizio è vincolato a una tabella oraria con orari predefiniti, analogamente a quanto previsto per il trasporto ferroviario e indipendentemente dal costo. Oltre che per garantire una puntualità nel servizio, il rispetto di tali orari nello svolgimento della corsa è cruciale anche e soprattutto per la possibile presenza a bordo di persone il cui viaggio prevede un’interconnessione, e che devono prendere un altro autobus treno, un aereo, o un qualsiasi altro mezzo di trasporto, anch’esso vincolato al rispetto di orari precisi, per raggiungere la propria destinazione finale. Esprimiamo ovviamente la nostra vicinanza alla passeggera per il disagio vissuto, e restiamo a sua disposizione”.