“Sono sempre qui per te”: Elena Cecchettin pubblica un vecchio messaggio di Giulia a un anno dal femminicidio
Nel giorno dell'anniversario del femminicidio di Giulia Cecchettin, la sorella Elena ha voluto ricordarla pubblicando nelle storie Instagram un messaggio inviatole su WhatsApp dalla 22enne quando era ancora in vita, accompagnato da una foto di loro due bambine. "Tranqui, sono sempre qui per te", recita il breve messaggio condiviso sui social.
Le ragazze erano molto legate, amiche, oltre che sorelle, come dimostrano i tanti momenti di complicità fotografati e pubblicati su entrambi i profili.
Giulia Cecchettin aveva 22 anni, la stessa età del ragazzo che l'ha uccisa, il suo ex fidanzato Filippo Turetta. La 22enne di Vigonovo (Venezia) era studentessa di Ingegneria biomedica all’università di Padova, dove si sarebbe dovuta laureare lo scorso inverno, qualche mese dopo il delitto.
Cecchettin e Turetta erano compagni di università e avevano avuto una relazione, che lei aveva tuttavia deciso interrompere. I due avevano comunque continuato a frequentarsi e a studiare insieme. Il 22enne però aveva cercato più volte di tornare insieme alla ragazza che, nei mesi precedenti il delitto, aveva invece fatto capire all'ex fidanzato di voler rimanere solo sua amica.
Lunedì 23 settembre nell’aula della Corte d’Assise di Venezia è iniziato il processo contro Turetta, accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Il 22enne rischia l’ergastolo.
Elena Cecchettin, fin dal giorno della morte della sorella, uccisa un anno fa, l'11 novembre 2023, è sempre stata molto attiva sui social ed è diventata, insieme a Giulia, un simbolo della lotta contro la violenza di genere. Il 18 novembre 2023, una settimana dopo il femminicidio, aveva pubblicato un post con una foto insieme alla sorella e nella didascalia aveva scritto: "Rest in power, I love you".
Mentre l'8 marzo dell'anno scorso, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, in un altro lungo post aveva parlato delle violenze che la sorella Giulia aveva subito prima di essere uccisa: "A mia sorella la libertà è stata tolta, non tutta in un colpo come viene spontaneo pensare. Ma un po’ alla volta. Una mancanza di rispetto dopo l’altra, una violenza dopo l’altra, psicologica, e poi fisica".
"Noi, nella nostra società, lasciamo che queste cose accadano perché sotto sotto continua a non piacere l’idea che una donna sia libera e quando un uomo è possessivo tutto sommato nessuno dice niente. – aveva scritto ancora Elena – Ma non possiamo continuare così, dobbiamo reclamare il nostro spazio, di donne, di esseri umani, che ci meritiamo, e voi uomini, dovete lottare, anche voi, affinché questo avvenga, perché è giusto che la nostra vita non debba essere una violazione costante.
"Questa lotta non la dobbiamo portare avanti solo noi cittadini, lo Stato deve prendere decisioni volte a cambiare la situazione perché, quella che sta avvenendo sui nostri corpi, è una guerra, e non possiamo essere sole ad affrontarla.
I diritti delle donne, sono diritti umani".