“Sono la puericultrice, da quante ore è stata cambiata?”, così Rosa Vespa ha rapito la neonata a Cosenza

"Buonasera, sono la puericultrice, da quante ore è stata cambiata la bambina?”, così Rosa Vespa è riuscita a convincere la madre della piccola e a rapire la neonata dalla clinica di Cosenza lo scorso 21 gennaio. A raccontarlo la stessa mamma della bambina, ricostruendo quei terribili momenti in cui ha temuto di poter perdere per sempre la neonata appena partorita.
Come hanno ricostruito le indagini degli inquirenti, Rosa Vespa, poi arrestata e ora indagata col marito Moses Chiediebere Omogo, da giorni si aggirava nella clinica dopo aver fatto credere a tutti di essere incinta e di aver partorito un maschietto. Lo stesso giorno del rapimento della neonata, per circa un'ora, si è aggirata nel reparto maternità, tra le stanze, bussando alle porte per farsi consegnare un neonato.

Dopo un primo no in un'altra stanza, il momento propizio lo ha trovato nella stanza della piccola rapita, approfittando del fatto che la neonata non era sta ancora cambiata. "Era dalla mattina alle 11 che nessuno era passato per cambiare il pannolino alla bambina, a differenza del giorno precedente, tant’è che nel pomeriggio aveva provveduto mia madre" ha raccontato infatti la mamma della piccola in un’intervista a La Verità, ricostruendo i minuti del rapimento di sua figlia.
Proprio nel tardo pomeriggio si è presentata Rosa Vespa bussando alla porta della stanza privata della clinica. “Buonasera, sono la puericultrice, da quante ore è stata cambiata la bambina?” avrebbe detto la donna, come riferisce la mamma della neonata. "Io ho risposto che era stata prelevata la mattina per il cambio e a quel punto lei ha replicato testuale: ‘Sono passate più di tre ore! Allora datemi pannolino e salviette che la cambiamo' " ha ricostruito la testimone.

In quel momento in stanza vi era anche il padre della bimba e la nonna e nessuno ha avuto sospetti. A questa punto Rosa si è allontanata con la bimba andandosene indisturbata verso l'ingresso dove ad attenderla vi era il marito, che si dice ignaro di tutto. Nessuno si è accorto di lei e a lanciare l'allarme è stata la stessa madre della piccola dopo aver visto che la neonata non rientrava in stanza.
"Passati 20 minuti ho cominciato a chiedermi dove fosse e perché ci mettessero tanto, per cui ho chiesto a mio marito di informarsi. Con mia mamma siamo uscite dalla stanza e abbiamo incrociato un’ostetrica nel corridoio alla quale abbiamo chiesto notizie. La ragazza ci ha risposto che forse era al piano di sopra per la visita con la pediatra e si è allontanata" ha raccontato ancora la donna. In realtà era stata rapita.
"È stato un incubo. Quella, come le notti successive, non sono riuscita a chiudere occhio: continuavo a guardare la porta e ripensare a quell’attimo. È difficile da spiegare e sto ancora cercando di elaborare l’accaduto con l’aiuto di una professionista. Ho creduto davvero di non rivederla mai più" ha confessato la donna, aggiungendo: "Ero incredula, sconvolta. Ho pensato alla tranquillità e alla professionalità con la quale quella donna era entrata spacciandosi per una puericultrice. È stato un attimo e ha preso mia figlia".
"Io ero una degente in un luogo di cura. Certo la bimba non poteva passare per visitatrice. Nella migliore delle ipotesi era una neonata che doveva essere dimessa. Invece nessuno si è accorto di nulla, perché l’allarme l’ho dato io. È chiaro, dunque, che non vi sia stato alcun controllo" ha concluso la mamma della neonata rapita a Cosenza.