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“Sono Domenico, ho 18 anni e sono un ragazzo qualunque che vuole solo riavere indietro la sua vita”

“Per strada ho incontrato delle persone e lo ammetto, ero terrorizzato. Mi sarei aspettato di tutto, ma non questa reazione davanti a delle semplici persone. Quasi tremavo. E odiavo quella sensazione, se ci ripenso, la odio ancora. Io amo le persone”. Un ragazzo di 18 anni scrive a Fanpage per condividere le sue paure e i suoi desideri.
A cura di Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo:

"Ciao, mi chiamo Domenico, abito in provincia di Benevento e ho 18 anni. Perché ho scritto a Fanpage? Per il semplice motivo che nessuno si è posto il problema di come un ragazzo sta vivendo questo momento cosi particolare. Certo, c’è chi ha provato ad immaginarlo, ma nessuno ci ha dato voce, quindi, oggi sono qui per fare proprio questo.

Mi chiamo Domenico, abito in provincia di Benevento, ho 18 anni e sto un po’ male. Sto un po’ male perché ho la consapevolezza che quello che sto perdendo per colpa del virus non lo riavrò mai più indietro. Chissà quante cose avrei potuto fare, quante esperienze avrei potuto vivere, quante persone avrei potuto conoscere! Chissà cosa mi sto perdendo e chissà quante ancora ne perderò.
Chissà, chissà..

Della “vecchia vita” mi manca un po’ tutto: la signora che vende il pane, la palestra, il mio barbiere (che mi stava anche insegnando il mestiere), i miei amici, i sorrisi della gente, le strade affollate… Però una cosa la devo ammettere, questa quarantena anche a noi ragazzi ha insegnato qualcosa. Questa quarantena ci ha insegnato a non sprecare tempo, a dare valore alle cose ma soprattutto alle persone! Oh che darei per poter riabbracciare i miei amici come se nulla fosse. Ho una nostalgia costante delle vecchie abitudini.

Purtroppo però ad essere costante non è solo la nostalgia ma anche la paura. Con questa fase due, nonostante le ansia ho deciso di scendere di casa e respirare un po’ l’aria della mia città. Mi è bastato superare il cancello per capire che con la mascherina non si respira niente, tuttavia, non mi sono lasciato abbattere da questo primo problema e ho continuato a camminare. Per strada ho incontrato delle persone e lo ammetto, ero terrorizzato.

Mi sarei aspettato di tutto, ma non questa reazione davanti a delle semplici persone. Quasi tremavo. E odiavo quella sensazione, se ci ripenso, la odio ancora. Io amo le persone, voglio imparare a fare il barbiere proprio perché mi piace stare a contatto con le persone, ma ora è cambiato tutto.

Io non so se ci adatteremo, ma francamente continuo a sperare di risvegliarmi da questo incubo, alzarmi dal letto, prepararmi e andare alla fermata dell’autobus per andare a scuola. Ho già perso tanto, non voglio perdere di più. C’è chi dice:”dai fatti forza”, chi invece continua a dire: "dai, è un’opportunità per imparare a fare cose nuove!". Ma io non voglio questo io desidero solo riavere i miei anni migliori il prima possibile"

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