A poco più di venti giorni dal voto delle elezioni politiche 2013, continuano a tenere banco i sondaggi degli istituti di rilevazione. Dopo le oscillazioni dei giorni scorsi, i flussi di consenso sembrano però stabilizzarsi, secondo dinamiche più o meno previste. Dopo l'effetto Berlusconi delle scorse settimane, sembra rallentare la "rimonta" del PDL, anche se la coalizione di centrosinistra continua a perdere consensi, non tanto per effetto della crescita lenta di Rivoluzione Civile e M5S, quanto soprattutto per i contraccolpi dei casi Lombardia e Monte dei Paschi.
Ad ulteriore conferma dei trend in atto, anche la seconda rilevazione effettuata da Termometro Politico in collaborazione con Fanpage. Per quanto riguarda i singoli partiti, rispetto alla rilevazione della scorsa settimana, il PD pur confermandosi ampiamente primo partito, perde oltre un punto percentuale, mentre cala anche SEL ed il totale della coalizione scende di 1,8 punti. Stabili PDL e Lega Nord, mentre la sorpresa arriva dalla crescita di quasi un punto percentuale del Movimento 5 Stelle e dello 0,7% di Rivoluzione Civile di Ingroia. Ecco il dettaglio:
Ma la vera partita sembra giocarsi al Senato. Le nostre rilevazioni in tal senso sembrano presentare un quadro estremamente complesso, con situazioni specifiche di grande incertezza ed il risultato finale ancora in bilico. Mentre restano assegnate al centrosinistra 16 regioni su 20, in Lombardia si registra il sorpasso del centrodestra, che dunque otterrebbe i 27 seggi del premio di maggioranza, con la contemporanea crescita di Grillo e della Lista Monti che ridurrebbe ad 11 i rappresentanti del centrosinistra. Discorso simile in Sicilia, con la vittoria di misura del centrodestra e la conquista di 14 senatori della coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Veneto ormai assegnato al centrodestra, mentre Campania ancora in bilico, pur con un leggero vantaggio del centrosinistra (resta invece sotto la soglia di sbarramento dell'8% la coalizione guidata da Antonio Ingroia). Di conseguenza, una simile disposizione vedrebbe la coalizione di centrosinistra conquistare 147 seggi, insufficienti per raggiungere al quota di maggioranza assoluta a Palazzo Madama. Ecco il dettaglio:
