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Processo Ciro Grillo

Sollevò il top a una ragazza, Francesco Corsiglia prosciolto dall’accusa di violenza sessuale

I giudici del Tribunale di Genova hanno accolto la riqualificazione del reato in molestia semplice per i fatti avvenuti nell’estate del 2023 in una discoteca genovese. Francesco Corsiglia era stato accusato da una ragazza di 19 anni di averle sollevato il top.
A cura di Giovanni Turi
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Francesco Corsiglia
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Prosciolto dall'accusa di violenza sessuale ai danni di una 19enne a cui avrebbe sollevato la maglietta in discoteca. In udienza preliminare presso il Tribunale di Genova gli avvocati di Francesco Corsiglia, il giovane chef genovese di 25 anni amico di Ciro Grillo, con cui è coimputato per stupro di gruppo, hanno chiesto una riqualificazione del reato: da violenza sessuale a molestia semplice.

Una richiesta dei suoi legali, gli stessi che lo rappresentano in aula a Tempio Pausania, a cui si è associato il pm Federico Panichi e che è poi stata accolta dalla gup Carla Pastorini, che ha prosciolto l'imputato. Corsiglia ha anche versato una somma di denaro come forma di risarcimento alla parte offesa.

La vicenda

I fatti risalgono alla notte tra il 29 e il 30 luglio 2023. I due si trovavano nella discoteca Estoril, sul lungomare di Genova, in Corso Italia. Corsiglia si era da poco laureato in Spagna ed era rientrato in Italia per trascorrere qualche giorno con amici e parenti. Aveva conosciuto la ragazza in pista e con lei si era scambiato qualche battuta. La 19enne, nuotatrice, gli aveva confidato di avere un piercing alla lingua e uno al capezzolo.

Stando all'accusa, lui avrebbe allungato le mani e provato a spogliarla mentre ballavano nel locale notturno. Diversa invece la versione del ragazzo: lui avrebbe deciso di avvicinarsi per sentire cosa stesse dicendo e le abbia abbassato leggermente la scollatura del top che indossava in maniera involontaria.

La giovane gli aveva dato uno schiaffo, mentre lui tentava una reazione, trattenuto dagli amici di lei che gli si erano scagliati contro. Era nato così un parapiglia, gestito subito dai buttafuori della discoteca. Ma non era finita lì. La 19enne era uscita dal locale chiedendo l'intervento delle forze dell'ordine. E due giorni dopo aveva denunciato il tutto alla caserma di Forte San Giuliano.

"Dopo avermi strappato il vestito mi ha pregato di non denunciarlo – aveva detto ai carabinieri la giovane -, dicendomi che avrebbe passato grossi guai perché aveva già dei problemi. Ma quello che aveva fatto mi era sembrato troppo grave e così ho subito formalizzato la querela". Fin da subito, il pm aveva parlato di un "fatto di lieve entità". Corsiglia ha sempre detto di non aver mai tentato un approccio con la presunta vittima e di aver abbassato il top involontariamente.

Il processo a Tempio Pausania continua

Nel frattempo, pochi giorni fa, è ripreso il processo a porte chiuse che coinvolge Corsiglia, Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Un'udienza lampo in cui è stato ascoltato un testimone: Matteo Sornecchia, figlio dell'attuale moglie di Beppe Grillo, Parvin Tadjk.

La sera del 16 luglio 2019 in un locale della Costa Smeralda, quest'ultimo avrebbe ripreso con lo smartphone il fratellastro, Ciro Grillo, mentre si dava baci con la studentessa italo-norvegese, principale accusatrice dei quattro ragazzi di Genova. Non si è invece presentato in aula l'ex fidanzato della giovane, Enrique Bye Obando, accusato di un'altra presunta violenza sessuale in un campeggio in Norvegia.

A metà giugno Corsiglia si è presentato in aula per negare la violenza sessuale nei suoi confronti, spiegando che non era presente fisicamente quando sono iniziate le riprese degli amici. "Dormivo. Ho saputo cosa era successo la mattina dopo", avrebbe detto. Il ragazzo ha anche sostenuto che un rapporto sessuale c'è stato, ma "in modo consensuale".

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