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“Soldi in cambio di lavoro”: arrestato Dino D’Amelio, sindaco di Carlantino

Il primo cittadino del comune nella provincia di Foggia è accusato di concussione. Avrebbe preteso 5 mila euro da un imprenditore aggiudicatario di commesse per lavori pubblici. Ma lui si difende: “Era solo un contributo volontario”.
A cura di B. C.
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Ha una lunga carriera politica alle spalle Dino D'Amelio, sindaco di Carlantino, nel foggiano: prima nelle fila della Democrazia Cristiana, poi un passaggio lampo in Forza Italia, infine l'approdo al Partito Democratico. Ma la sua ultima ‘svolta' è tutt'altro che politica. Il primo cittadino del comune di poco più mille anime nel foggiano è stato infatti arrestato con l’accusa di concussione dai militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Foggia: avrebbe chiesto ad un imprenditore del posto dei soldi con la promessa che gli sarebbero stati affidati dei lavori. Si parla di circa cinquemila euro. Ciarlantino, ingegnere 47enne,  che ora è agli arresti domiciliari, nega di aver ricevuto la ‘mazzetta', asserendo che quel denaro era solo un contributo volontario da parte dell' imprenditore a favore dell’organizzazione della festa patronale, nonché la sua campagna elettorale per le elezioni amministrative dell’anno 2010. Eppure è lo stesso accusatore a puntare il dito contro il sindaco. Peraltro ci sarebbe anche una intercettazione telefonica registrata dall'imprenditore che metterebbe con le spalle al muro D'amelio che nella suo excursus politico vanta anche l'assessorato ai lavori pubblici e, fino a tre anni fa, di essere stato il vicesindaco di Vito Guerrera, al quale si è poi sostituito vincendo le elezioni municipali a Carlantino.

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