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Sofia Gobbo, la partigiana di cent’anni si racconta: “Mi fa paura tutta questa ignoranza”

La partigiana di cent’anni Sofia Gobbo racconta la sua attività di staffetta in Veneto: “Non ho mai avuto paura, scelsi di stare dalla parte di chi veniva ucciso”. Ora sogna un’Italia capace di rinascere dalla scuola e dalla cultura.
A cura di Elia Cavarzan
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Ha da poco compiuto cent'anni ma per Sofia Gobbo, di Mestre, l'età non è mai stato un problema: "non capisco le persone che ancora si stupiscono di una persona che a cent'anni sappia usare il computer", spiega mentre si appresta a leggere mail e articoli di giornali dal suo laptop in salotto. La sua vita è stata quasi interamente dedicata all'insegnamento come maestra e poi anche come preside. Ed è proprio attraverso la cultura che decise, mentre era una studentessa universitaria durante il secondo conflitto mondiale di fare la staffetta partigiana.

"Una scelta quasi spontanea, da una parte c'erano i tedeschi che portavano via gli ebrei e dall'altra chi moriva. Sfido chiunque a non fare una scelta dettata dall'umanità", racconta Sofia Gobbo. Operava come staffetta partigiana nel basso altipiano del Cansiglio, Vittorio Veneto, portando i messaggi a Treviso in bicicletta, cinquanta chilometri, e poi a Padova in treno. "Ero una studentessa universitaria, i miei movimenti non destavano sospetti. C'è da dire che anche nel comportamento ero insospettabile perché non ho mai avuto paura, sono sempre stata disinvolta".

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Intraprendente, attiva nella usa città affacciata alla laguna: "l'altro ieri sono stata al teatro, lentamente stiamo ritornando alla normalità. Spero che gli alunni italiani possano ritornare tutti e in maniera continuata nelle loro aule". Per Sofia Gobbo è la scuola il volano che farà ripartire l'Italia, "nella scuola ho trovato i professori che mi hanno aiutato a fare le scelte giuste durante la Guerra e nella scuola, oggi, dobbiamo investire stimolando e

Cosa pensa dell'Italia di oggi? "Siamo fortunati ad avere un Presidente della Repubblica come Mattarella; ha un'umanità incredibile. E siamo altrettanto fortunati ad avere a disposizione del governo del Paese una figura preparata come Mario Draghi. Mi preoccupa l'ignoranza generalizzata, le persone che non leggono più libri, quelli che non leggono i giornali, loro mi fanno paura".

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