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“Soccorsi senza mezzi, non hanno fatto nulla e le mie bimbe sono morte”, lo strazio di Leila a Crotone

“Mio marito è stato ucciso dai talebani e io sono dovuta fuggire dall’Afghanistan per proteggere i miei tre figli ma non avrei mai pensato di vedere morire sotto i miei occhi le mie bambine” ha raccontato la donna ora ricoverata a Crotone dopo essere scampata al naufragio di Cutro.
A cura di Antonio Palma
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L’Italia doveva essere solo un luogo di passaggio, voleva raggiungere la Germania dove iniziare una nuova vita con i suoi figli dopo che i talebani avevano ucciso il marito ma la speranza di Leila, madre afghana di tre minori, si è infranta tragicamente domenica notte davanti alle coste della Calabria dove il barcone carico di migranti su cui si trovava si è schiantato contro gli scogli a Cutro causando decine di morti tra cui le due figlie della donna.

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“Mio marito è stato ucciso dai talebani e io sono dovuta fuggire dall'Afghanistan per proteggere i miei tre figli ma non avrei mai pensato di vedere morire sotto i miei occhi le mie bambine” ha raccontato all’Adnkronos la donna in lacrime dall’ospedale di Crotone, dove è ricoverata insieme all’unico sopravvissuto della sua famiglia oltre a lei, il figlio di 10 anni. L’Italia nei suoi occhi sarà ora per sempre il luogo che ha portato via le due figlie, Mariam di 17 anni e la piccola Niyayesh di 7 anni.

Un dolore immenso, reso ancora più terribile dall’impossibilità di trovare il corpicino della piccola di famiglia, considerata ancora tra i dispersi della tragedia. “Mi spiace dirlo ma non ci hanno aiutato. Sono arrivati e per almeno venti minuti non hanno fatto nulla perché non avevano i mezzi per aiutarci, nel frattempo le mie figlie sono annegate. Ho provato a salvarle ma il mare me le ha strappate dalle mani" è la drammatica ricostruzione di quei terribili momenti.

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“Mia zia voleva raggiungere me in Germania non voleva restare in Italia, potete dirlo ai politici. Voleva solo raggiungere i miei familiari in Germania” ha raccontato il nipote  della donna che si è precipitato nel lungo viaggio dal Nord Europa al sud Italia per raggiungerla dopo essere stato avvertito della tragedia. L’uomo aveva ricevuto una prima chiamata alle 3.40 di domenica in cui la donna lo aveva rassicurato che erano in vista dell’Italia. La mattina dopo la scoperta del dramma: “Mi ha chiamata alle 10.45 gridando dalla disperazione ‘Le mie bambine sono morte!'”.

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