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Sniffa due bustine di Oki a scuola per sballarsi: 15enne finisce in ospedale

E’ successo al liceo biologico Mazzocchi a Pennile di Sotto, in provincia di Ascoli, ed è stato richiesto l’intervento dell’ambulanza del 118. Dopo le prime cure si è reso necessario il trasferimento al pronto soccorso“.
A cura di B. C.
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Ha sniffato due bustine di Oki mentre era a scuola e si è sentita male. Voleva lo sballo a tutti i costi la studentessa di 15 anni, che frequenta la prima classe del liceo biologico Mazzocchi a Pennile di Sotto, anche a costo di mettere a repentaglio la sua stessa vita. I fatti sono avvenuti lunedì mattina nella scuola in provincia di Ascoli Piceno, dove la ragazzina si è sentita male a scuola dopo aver sniffato il noto farmaco antinfiammatorio, divenuto negli ultimi tempi uno stupefacente molto utilizzato dai ragazzi. E’ il Corriere Adriatico a riportare la notizia. Gli insegnanti si sono subito accorti che qualcosa non andava e hanno richiesto l'intervento dell'ambulanza del 118. Per consentire le operazioni di soccorso gli studenti degli altri corsi sono stati fatti rimanere in classe. Dopo le prime cure si è reso necessario il trasferimento al pronto soccorso dell'ospedale Mazzoni dove è stata tenuta sotto costante osservazione per evitare che il farmaco potesse avere ulteriori effetti collaterali. Non è comunque in pericolo di vita e presto si rimetterà pienamente.

L'Oki e le nuove ‘droghe'

La moda, pericolosissima, di sniffare antinfiammatori arriva direttamente dagli Stati Uniti, dove ne parla già da un po’ di tempo. l principio attivo dell’Oki è il “Ketoprofene sale di lisina” la forma farmaceutica del medicinale è granulare, quindi semplice da ridurre in polvere finissima pronto ad essere sniffato. Ma quali sono gli effetti psicoattivi che può veramente provocare l‘oki una volta sniffato?  Secondo il parere dei medici sono davvero minimi, alcuni studenti hanno raccontato di averlo provato, e che lo sballo sia durato soltanto pochi minuti: un po’ di ebrezza iniziale, euforia, eccitazione, ma poi finisce tutto. Negli USA, ad esempio, sembra andare forte il “Destrometorfano Bromidrato” noto anche con l’acronimo di DMX, un antitussivo ottenuto per sintesi chimica a partire dalla “morfina” e contenuto nei farmaci usati contro la tosse ed il raffreddore. “Ormai i ragazzi si accontentano di qualsiasi cosa trovino in circolazione – spiega Enrico Comi, esperto di prevenzione – se trovano la marijuana fumano quella, se c’è cocaina a disposizione ne assumono, altrimenti si accontentano delle bustine di Oki. Non esiste più una droga prevalente, si adattano a qualunque sostanza sia reperibile e si abituano a un po’ di tutto. Lo sballo da Oki mi raccontano che dura poco, dà un po’ di ebrezza, ma niente di più”.

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