SixthContinent, nuova multa da tre milioni dall’Antitrust: “Irregolarità reiterate”
Ancora una sanzione per SixthContinent, la piattaforma di social e-commerce, famosa anche per essere stata in passato pubblicizzata dalla trasmissione televisiva Le Iene, sotto la lente di ingrandimento dell'Antitrust ormai da un anno. Per inottemperanza ad una delibera emessa dalla stessa autorità il 4 agosto del 2020, attraverso la quale trovavano riscontro diverse segnalazioni giunte da iscritti e associazioni a tutela consumatori, con conseguente multa da 4 milioni di euro, ecco una nuova sanzione nei confronti della società: stavolta l'importo è di tre milioni di euro.
Proponendo attraverso la sua piattaforma risparmi e guadagni per i clienti, partendo dalla vendita di card e buoni per effettuare altri acquisti, è la terza volta che SixthContinent viene sanzionata dall'Agcm. Dopo la delibera dell'agosto scorso, infatti, a gennaio era arrivata anche un'altra multa, da un milione di euro, per violazione del provvedimento cautelare della stessa autorità, che disponeva la sospensione provvisoria delle attività per bloccare gli account dei consumatori aderenti in assenza di rimborso. Nel meccanismo messo in piedi dal fondatore Fabrizio Politi col passare del tempo, quindi, qualcosa forse si è inceppato, anche lo stesso numero uno di SixthContinent ha affermato che tutto è nato invece da una truffa subita dalla società da parte di alcuni utenti.
“Le irregolarità riscontrate dall’Antitrust sono state reiterate anche dopo la notifica del provvedimento dell’agosto scorso” spiegano Ivano Giacomelli e Ivan Marinelli, rispettivamente segretario nazionale di Codici e presidente di Aeci, associazioni di consumatori in prima linea fin dall'inizio della vicenda, con tanto di class action. “All’epoca l’Autorità aveva accertato una pratica commerciale scorretta messa in pratica dalla società -continuano-, prospettando con modalità ingannevoli la pretesa convenienza economica dell’adesione alla community e alle varie offerte proposte sulla piattaforma, procedendo poi in modo unilaterale al blocco ingiustificato degli account dei consumatori e ritardando, limitando o impedendo il rilascio e la fruizioni delle shopping card e delle altre utilità maturate attraverso l’acquisto di queste carte e la partecipazione alla community".
Come appurato dall’Antitrust, la società, aggiungono ancora Giacomelli e Marinelli, “ha continuato a porre in essere articolati comportamenti volti ad impedire il download delle card acquistate e pagate dagli utenti, nonché ad ostacolare la fruizione di shopping card, sxc card, crediti, saldo, wallet e ogni utilità maturata sulla piattaforma, in spregio degli specifici termini e condizioni espressamente previsti al momento dell’acquisto e senza peraltro fornire alcun servizio di assistenza all’utenza. La società -aggiungono- non ha ripristinato le condizioni contrattuali di attivazione e fruizione delle shopping card secondo i termini vigenti al momento dell’acquisto, omettendo peraltro di rimborsare l’importo corrisposto dagli utenti per le shopping card rimaste inattive e mantenendo in vigore l’obbligo per gli utenti di effettuare almeno un nuovo acquisto mensile con ulteriori soldi, proprio per non perdere il valore accumulato nel portafoglio virtuale”.
Non solo. Nel corso dei mesi, in particolare tra settembre e novembre, SixthContinent “ha proseguito l’attività di promozione e vendita online, sulla propria piattaforma, di shopping card, senza tuttavia procedere alla consegna materiale e all’attivazione delle carte, pagate dagli utenti. E al tempo stesso -spiegano ancora da Codici e Aeci- ha continuato a posticipare l’attivazione delle shopping card già vendute agli utenti sul proprio sito web, nonostante fosse scaduto il termine di attivazione e a fronte dei ripetuti solleciti dei consumatori, rimasti senza riscontro”, mantenendo "rilevanti limitazioni percentuali all’uso dei crediti per le transazioni sulla piattaforma e limitando la possibilità di utilizzo degli strumenti di pagamento inizialmente previsti, con il risultato che, in alcuni casi, gli utenti non hanno potuto effettuare l’acquisto mensile indispensabile per non perdere i crediti maturati”.
“Sinceramente –concludono quindi Ivano Giacomelli e Ivan Marinelli– dopo tutti questi mesi di segnalazioni e proteste da parte dei consumatori e di verifiche e multe da parte dell’Autorità, ci saremmo aspettati un cambio di registro da parte di Sixthcontinent, che invece continua a distinguersi per un comportamento gravissimo. Questa nuova sanzione emessa dall’Antitrust non fa che rafforzare la class action che abbiamo avviato per tutelare i consumatori danneggiati, che devono essere risarciti per i danni subiti. È quello per cui ci stiamo battendo e continueremo a batterci in Tribunale”.