Terremoto L’Aquila, Governo condannato a risarcire le vittime con 6 milioni di euro
Seconda sentenza di condanna nei confronti del Governo che deve risarcire le vittime del terremoto dell'Aquila del 2009, con 6 milioni di euro. La decisione arriva dal tribunale civile dell'Aquila che ha così condannato la presidenza del Consiglio dei Ministri al risarcimento milionario nei confronti di 20 parti civili.
L'iniziativa legale riguarda le rassicurazioni prospettate dall'ex numero due del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Bernardo De Bernardinis già condannato con sentenza passata in giudicato a 2 anni di reclusione. La Commissione Grandi Rischi riunitasi all'Aquila il 31 marzo 2009, cinque giorni prima della scossa che colpì la città abruzzese, aveva tranquillizzato la popolazione che era alla prese con uno sciame sismico da alcuni mesi.
Il risarcimento delle parti offese, ovvero i famigliari delle vittime, non è stato suddiviso in parti uguali, ma in base ai danni subiti. Quelle frasi rassicuranti, secondo lo stesso Tribunale, condizionaro le abitudini della stessa popolazione che rimase in casa invece di trovare riparo all'esterno. Nella sentenza il giudice Baldovino De Sensi ritiene raggiunta la prova del nesso causale tra le dichiarazioni di De Bernardinis e la morte o il ferimento di chi ha fatto causa.
Si tratta di fatto della seconda sentenza di condanna nei confronti del Governo dopo quella dello scorso dicembre quando furono 8 i milioni da risarcire a 30 parti civili. Le avvocate Maria Teresa di Rocco e Silvia Catalucci hanno iniziato la causa nel 2010, procedendo per via civile invece che per via penale. La Presidenza del Consiglio è stata coinvolta perché la commissione Grandi rischi è un suo organo consultivo.