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Sindaco abruzzese fa scrivere “Dux” su una montagna. Acerbo (PRC): “Qualcuno aggiunga ‘Boia’”

Nel piccolo comune di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, è stata ripristinata la scritta ‘Dux’ dedicata a Benito Mussolini. Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: “Credo sia ora di che qualcuno aggiunga la scritta ‘Boia’ che chiederemo poi al sindaco di manutenere. Se vi sono volontari e/o volontarie capaci di farlo mi contattino. Sottoscrivo volentieri le spese per la vernice indelebile e partigiana”.
A cura di Davide Falcioni
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Nel 2019 dopo una polemica che era arrivata persino in Parlamento la scritta Dux che compariva su un costone di roccia nel piccolo comune di Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, era stata cancellata. Merito di un'interrogazione parlamentare lanciata dall'allora deputato Camillo D'Alessandro, che aveva accusato il sindaco Giuseppe Finamore di apologia di fascismo. Ora che i tempi sono cambiati la grande scritta dedicata a Benito Mussolini, impressa con calce bianca sulla roccia, è però riapparsa.

A darne conto, ancora una volta, è stato Camillo D'Alessandro, nel frattempo diventato segretario regionale di Italia Viva, che in un post su Facebbok ha raccontato: "Nel luglio del 2019 il sindaco fece la stessa cosa, lo stesso sindaco. Ciò provocò una grande eco nazionale sollevando polemiche arrivate in Parlamento e nelle cronache nazionali. Siamo a Villa Santa Maria, nel Sangro dei patrioti della Brigata Maiella, a uno sguardo dal loro sacrario. Per la seconda volta, il sindaco ha deciso di fare riemergere la scritta ‘Dux' impressa sulla roccia dalla propaganda fascista, cioè di un criminale che firmò le leggi razziali e condannò alla morte milioni di italiani. Il tempo e il disonore nel tempo hanno cancellato quella scritta, il sindaco la fa riemergere per la seconda volta".

Camillo D'Alessandro ha quindi aggiunto: "Non so chi ha pagato, ma di fatto questi lavori, come minimo, sono stati chiesti o autorizzati dal Comune.
Ovviamente le autorità preposte controlleranno se quei lavori sono stati fatti in sicurezza, sulla base di quale processo decisionale ecc ..
Indipendentemente dai ‘soldi' c'è una decisione pubblica. Questo è il punto. Ora vedremo se anche spesa pubblica".

A confermare che si è trattato di un'opera pubblica è stato il sindaco Pino Finamore, meravigliato del ritorno delle polemiche: "Stiamo completando i lavori dei percorsi di arrampicata e abbiamo deciso di far ripulire la scritta. Non c’è alcun intento nostalgico".

Anche l'Anpi ha voluto vederci chiaro. "Non vi è alcuna giustificazione nel ripristinare segni e simboli del fascismo, è un'azione intollerabile", si legge nell'esposto dell'Associazione Nazionale dei Partigiani della provincia di Chieti inviato alla Procura di Lanciano e al prefetto di Chieti, con l'ipotesi di violazione dell'articolo 2 della Legge 122 del 26 aprile 1993. La richiesta alle autorità è di "individuare e sanzionare i responsabili".

E in attesa che gli inquirenti accertino eventuali profili di illegalità Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha lanciato un'iniziativa militante in "vecchio stile": "Il sindaco di Villa Santa Maria in provincia di Chieti ha fatto ripulire la scritta DUX sulla montagna per renderla di nuovo visibile. Il sindaco, che già nel 2019 aveva restaurato la scritta che domina il paese, rivendica l'operazione: la scritta attira i nostalgici del fascismo e quindi andrebbe considerata un'attrazione turistica. Questi fascioleghisti offendono la memoria della terra dove nacque la Brigata Majella e dove, secondo lo storico Cesare Bermani, sarebbe anche nato l'inno partigiano Bella Ciao. Questa operazione sa di apologia del fascismo e andrebbe perseguita penalmente. Credo sia ora di che qualcuno aggiunga la scritta BOIA che chiederemo poi al sindaco di manutenere. Se vi sono volontari e/o volontarie capaci di farlo mi contattino. Sottoscrivo volentieri le spese per la vernice indelebile e partigiana".

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