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Simona Senoner morta per un malore: nazionale di sci sotto choc

Simona Senoner, giovane promessa dello sci, è morta ieri pomeriggio intorno alle 18. Sarà l’autopsia a chiarire il motivo del decesso.
A cura di danila mancini
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Simona Senoner promessa dello sci morta per un malore

"Simona è una ragazza generosa, simpatica, pronta ad aiutare tutti quelli che ne hanno bisogno. Una ragazza che vuol bene a tutti, sorridente e piena di energia. Una ragazza con grande senso del sacrificio e con lo sport nel cuore. Parliamo al presente perché lei è sempre qui con noi… nei nostri cuori. Ora che sei diventata un angelo… vola". Firmato: le tue sorelle del salto.

Con queste parole le ragazze della nazionale italiana salutano, sul sito della federazione, Simona Senoner (17 anni), promessa del salto con gli sci, morta ieri pomeriggio intorno alle 18. Tutto è accaduto troppo velocemente: l'atleta, impegnata nel ritiro per la Continental Cup a Schonach (località nella Foresta Nera), si è sentita male giovedì mattina. Appena uscita dalla doccia, Simona è caduta e ha perso i sensi; dopo pochi minuti è stata soccorsa dalla sua compagna di stanza, Veronica Gianmoena, che si è precipitata immediatamente a chiamare Fabian Ebenhoch, l'allenatore della squadra femminile.

Si è tentato di rianimarla con la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco: il cuore di Simona ha ripreso a battere, ma per troppo tempo al cervello è mancato l'afflusso di sangue.

Trasportata all'ospedale tedesco di Friburgo, dopo ventiquattro ore di coma, il cuore di Simona ha smesso di battere. Si è spenta, così, la vita di questa giovane atleta italiana, senza che ancora ne sia stata spiegata la causa. Sarà l'autopsia a chiarire cosa accaduto a Simona.

Lidia Bernardi, presidente dello Sci Club Gardena a cui apparteneva Simona, ha spiegato: "Non c'è stato mai nulla di anomalo in lei, era un'atleta pura, una ragazza come le altre della squadra. I medici tedeschi dicono che è stato come la morte infantile dei bambini che muoiono in culla. Simona la sera precedente si sentiva male, aveva la febbre. La mattina è andata in bagno e non è più tornata. Una compagna l'ha trovata sdraiata per terra, l'hanno rianimata e portata in ospedale, ma era rimasta incosciente per tre quarti d'ora: l'hanno tenuta in vita, ma poi non ce l'ha fatta".

Oggi e domani si gareggerà con il lutto al braccio, ma tre atlete stanno già tornando a casa perché troppo doloroso quello che è successo. Romed Moroder, tecnico degli azzurri dello sci nordico, ha ricordato Simona così: "Ne ho viste poche di ragazze solari come lei, aveva un approccio molto positivo con tutte le cose del mondo, era una ragazza a cui non si poteva non voler bene. Otto anni fa, quando avevamo iniziato, si prevedeva che il salto femminile diventasse presto olimpico. Dovevamo scegliere delle ragazze coraggiose, giovani, con questa voglia di saltare, e avevo cercato tra le fondiste. E lei aveva queste attitudini".

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