Simona sbranata dai cani da gregge durante la passeggiata, chiesti 15 anni di carcere per il pastore
Quindici anni di carcere, è questa la richiesta di condanna della procura di Catanzaro nei confronti di Pietro Rossomanno, l'allevatore accusato della morte colposa di Simona Cavallaro, la ragazza 20enne sbranata e uccisa da un branco di cani pastore mentre passeggiava per i boschi insieme a un amico a Satriano, in provincia di Catanzaro.
L’allevatore è il proprietario del branco di cani composto da ben 12 esemplari che ha aggredito la donna e per questo è stato individuato dagli inquirenti come presunto responsabile dell’aggressione mortale alla ragazza avvenuta la mattina del 26 agosto del 2021 nell'area boschiva di Satriano. Oltre all’accusa di omicidio colposo, il pastore deve rispondere anche dei reati di introduzione e abbandono di animali e di invasione e occupazione abusiva di terreni.
L’uomo era stato arrestato nell’aprile dello scorso anno con l’accusa di aver fatto pascolare abusivamente il gregge all’interno dell’area attrezzata per pic-nic a Satriano lasciando poi le pecore coi cani che hanno aggredito e ucciso la ventenne che stava semplicemente perlustrando la zona con un amico in previsione di un scampagnata da fare nel weekend successivo.
Secondo quanto ricostruito, Simona Cavallaro è stata attaccata alle spalle e alle gambe, probabilmente nel tentativo di sfuggire ai cani che erano posti a protezione del gregge. Secondo le testimonianze dell’amico, i due giovani erano scappati alla vista dei cani, trovando rifugio in una chiesetta, ma credendo si fossero allontanati erano usciti per raggiungere l'auto. A questo punto l’aggressione mortale: Simona è stata sbranata ed è morta per lo shock emorragico dovuto alle lesioni multiple agli arti inferiori e alla testa.
Nel processo, che si svolge con rito abbreviato davanti al gup, è imputata anche la madre dell’uomo ma per reati minori come invasione e occupazione abusiva di terreni, e per la quale il pm che sostiene l’accusa ha chiesto 8 mesi di reclusione e 100mila euro di multa. Per gli inquirenti, la donna avrebbe occupato il terreno in località Cantone a Satriano, per fare un allevamento ma anche una abitazione intestato a Rossomanno, in cui entrambi vivevano. Nel procedimento giudiziario si sono costituiti parti civili anche il Comune di Satriano e i familiari di Simona Cavallaro.