Silvia Romano, la banda dei rapitori si sarebbe persa nella foresta sulla via della Somalia
Avrebbero perso il senso dell'orientamento i rapitori di Silvia Romano, la cooperante 23enne rapita in Kenia lo scorso 20 novembre. Lo affermano alcuni fonti locali, tra cui il quotidiano The Standard, secondo cui la banda di criminali che ha preso in ostaggio la ragazza si sarebbe diretta verso una zona compresa tra Garsen e il confine con la Somalia, una vasta area intervallata da savana e foresta dove le condizioni di vita sono molto difficili, nonostante la presenza di piccole comunità seminomadi. E da lì i rapitori si muoverebbero a fatica, pur continuando a spostarsi in direzione della vicina Somalia. Tuttavia, le ricerche della donna non si fermano e la polizia keniota continua a lavorare senza sosta per evitare che, con il passare del giorni, cresca anche il rischio, una volta raggiunta la Somalia, che i banditi vendano Silvia Romano a qualche gruppo estremista legato a Al Shabaab.
Percorso tortuoso. Prima di arrivare in Somalia ci sarebbe da attraversare la vastissima foresta di Boni, dopo il fiume Tina, una vera e propria impresa per chi non conosce il territorio. La polizia ha assicurato che le ricerche si stanno concentrando tra Mombasa e la Somalia, passando per Kilifi, Garrisa e il Fiume Tana. Intanto, dal quartier generale di Garsen continuano a partire convogli di militare coadiuvati anche da cani addestrati nella la ricerca di persone disperse. Una corsa contro il tempo in cui il governo keniano sta mettendo in campo tutti gli strumenti a disposizione, in stretto contatto con la Farnesina. E qualche ora fa è stata ritrovata nella foresta una Toyota Fielder usata, probabilmente, dalla banda di rapitori. Sul fronte giudiziario, il tribunale di Malindi ha confermato il fermo delle tre persone sospettate di essere coinvolte nel rapimento di Silvia Romano, tra cui la moglie di uno dei presunti membri della banda, arrestata dopo un'intercettazione telefonica qualche giorno dopo il rapimento. Per loro il giudice ha disposto il fermo per altri 20 giorni, fino al prossimo 14 dicembre.