Sileri a Fanpage.it: “Varianti Covid? A mio avviso in questo momento non serve il lockdown”
“Abbiamo già iniziato a vaccinare alcuni over-80, verso metà-fine febbraio il numero salirà in maniera importante, quando sarà completata la vaccinazione degli operatori sanitari verranno vaccinati i poco meno di 4 milioni e mezzo di over 80 e poi ancora gli altri. Questo avverrà attraverso le strutture ospedaliere, territoriali, i medici generali”: a parlare delle prossime fasi del piano vaccinale anti-Covid in Italia è il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto durante la diretta live di Fanpage.it su Youtube. Gli over 80 verranno individuati e poi la vaccinazione avverrà soprattuto come sta succedendo adesso negli ospedali e strutture di medicina preventiva. "Una grande differenza sarà quando avremo a disposizione anche il vaccino AstraZeneca, che renderà più semplici le vaccinazioni. Gli over 80 e le persone nella fascia d’età 65-79 verranno individuati e contattati per il vaccino, per le altre categorie successive ci sarà invece la prenotazione”, ha chiarito Sileri.
Sui ritardi delle consegne dei vaccini, Sileri ha spiegato che quello della Pfizer è giustificato dall’aumento della produzione mentre probabilmente maggiori ritardi ci saranno con AstraZeneca: arriveranno infatti dosi in misura minore rispetto alle attese. Per quanto riguarda il vaccino italiano Reithera, il viceministro ne ha parlato come di “una grande opportunità”, essendo molto promettente è giusto che l’Italia investa su questo siero.
In merito alle varianti del Covid e di eventuali nuove restrizioni da adottare, secondo Sileri quelle messe in atto finora, come ad esempio il decreto Natale, ci hanno protetto. "La variante sudafricana in Italia non è stata ancora individuata mentre le altre sono abbastanza confinate", ha detto il viceministro. "Per il futuro – ha aggiunto – dobbiamo procedere con le vaccinazioni e pensare a delle riaperture controllate che consentano di abbassare il freno a mano e procedere a riappropriarci un po’ della nostra vita. È chiaro che altre varianti potranno esserci e in quel caso ci porremo sicuramente il problema. A mio avviso in questo momento non serve il lockdown, con i numeri che abbiamo oggi riusciamo a gestire la situazione, se i contagi dovessero calare è giusto riaprire, con la consapevolezza che sarà necessario richiudere in quelle aree se poi risalgono”.
Il viceministro Sileri ha assicurato che la crisi di governo in corso non avrà conseguenze sulla gestione dell’epidemia, che non rallenterà per questo: “Io oggi nemmeno ci ho pensato alla crisi di governo, ho lavorato solo alla crisi sanitaria”, ha sottolineato il viceministro a Fanpage.it. Riguardo le zone “rosse scuro” per l’Europa, Sileri ha detto che “ci hanno preso come esempio” valutando in base al rischio e all’andamento dei contagi. “Questo non è un problema italiano ma globale, le misure devono essere commisurate all’andamento del rischio”.
“Sicuramente siamo ancora a rischio pandemie – ha quindi spiegato Sileri – bisogna solo vedere se il prossimo virus sarà più o meno aggressivo di questo, ma se l’Oms chiede con forza piani pandemici significa che il rischio è sempre più reale, maggiori sono i movimenti più è probabile la diffusione di virus. La politica deve investire di più sulla prevenzione e aiutare i più bisognosi pensando al prossimo”. Infine, riguardo la tesi che il Covid possa diventare una sorta di influenza, Sileri ha spiegato che i dati per coloro che si sono vaccinati mostrano che chi si è vaccinato non si ammala in forma grave, chi presenta dei sintomi li presenta come una piccola influenza, per cui in futuro, salvo mutazioni, il Coronavirus sarà un virus che continuerà a circolare ma col vaccino darà solo sintomi minori.