Sigarette elettroniche, niente supertassa: “E’ incostituzionale” per la Consulta

La tassa sulla sigaretta elettronica è incostituzionale. E’ quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con una sentenza depositata quest’oggi (venerdì 15 Maggio). La norma ‘bocciata' prevedeva che "a decorrere dal 1 gennaio 2014 i prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad imposta di consumo nella misura pari al 58,5% del prezzo di vendita al pubblico". Il balzello, che praticamente proponeva di mettere sullo stesso piano sigarette elettroniche e tradizionali, era stato introdotto dal decreto legge 76 del Giugno 2013 del governo Letta e stimava un introito di 117 milioni annui.
Nicotina non presente nelle sigarette elettroniche
La Consulta ha però stabilito che la tassazione delle sigarette è corretta, in quanto è oramai cosa nota il fatto che siano “un bene gravemente nocivo per la salute, tale presupposto non è ravvisabile in relazione al commercio di prodotti contenenti “’altre sostanze’”. La stessa cosa non si può però affermare nei confronti delle sigarette elettroniche. Nella sentenza numero 8 – relatore Giuliano Amato – i giudici della Consulta hanno ritenuto contrario all’articolo 3 della Costituzione e “del tutto irragionevole l’estensione del regime amministrativo e tributario proprio dei tabacchi anche al commercio di liquidi aromatizzati e di dispositivi per il relativo consumo, i quali non possono essere considerati succedanei del tabacco”. La Corte Costituzionale ha inoltre rilevato la “violazione della riserva di legge prevista dall’articolo 23 della Costituzione, che impone al legislatore l’obbligo di determinare preventivamente i criteri direttivi e le linee generali di disciplina della discrezionalità amministrativa”.