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Siena, donna uccisa da un colpo di fucile: in casa c’erano 6 persone, il compagno si difende: “Un errore”

Respinge le accuse di un gesto volontario e parla di un colpo partito per errore il 26enne colombiano arrestato dopo la morte a Siena della sua compagna Yuleisi Ana Manyoma Casanova. In casa con loro quella sera c’erano diverse persone, compresa una bambina di 10 anni avuta dalla vittima da una precedente relazione. L’arma detenuta illegalmente.
A cura di Susanna Picone
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FACEBOOK | Yuleisy Manyoma
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Respinge le accuse di un gesto volontario e parla di un colpo partito per errore Fernando Porras Baoly, il 26enne colombiano arrestato dopo la morte della sua compagna Yuleisi Ana Manyoma Casanova, connazionale di 33 anni che lavorava come cuoca in un ristorante di piazza del Campo a Siena.

La giovane donna, per tutti Giulia, è stata uccisa nella casa della coppia in via dei Villinida a Siena da un colpo alla testa sparato da una distanza ravvicinata che per gli investigatori però non è partito per sbaglio: il compagno della donna domenica è stato arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco ed è indagato per maltrattamenti in famiglia, detenzione abusiva di munizioni e sostanze stupefacenti di tipo leggero. Chi indaga, ipotizza insomma un femminicidio.

Con un comunicato la Procura ha spiegato che le indagini "sono dirette, in particolare, a chiarire la dinamica dello sparo" e che "una serie di elementi in fase di ulteriore verifica" hanno portato "a iscrivere il procedimento per l'ipotesi di reato di omicidio doloso aggravato dalla relazione affettiva e dal rapporto di convivenza". Si sa anche che la 33enne è morta mentre si trovava col compagno in camera da letto e che in casa loro in quel momento c’erano, in altre camere, altre persone.

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Almeno sei in totale, stando a quanto ricostruito: il compagno della vittima, la ragazza uccisa, sua sorella col fidanzato, la figlia di 10 anni che Yuleisi Ana Manyoma Casanova aveva avuto da una precedente relazione e un amico di famiglia. Gli amici della coppia sono stati ascoltati da chi indaga, ma non sarebbero testimoni diretti perché appunto si trovavano in altre stanze.

"Ho tirato fuori da sotto il letto il fucile, volevo mostrarlo anche agli altri e stavo giocando. Mi è partito un colpo per errore", è quanto avrebbe detto l’uomo durante l’interrogatorio. Nelle prossime ore la procura, che ha disposto l’esame autoptico sulla salma della donna e il sequestro della casa, chiederà la richiesta di convalida dell’arresto da parte del gip.

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