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Sicilia, scoperta falda con 17miliardi di metri cubi d’acqua: potrebbe risolvere la crisi idrica

La scoperta dell’enorme falda acquifera risale a novembre ma solo nei prossimi giorni la Regione Siciliana valuterà, con gli esperti dell’INGV, l’effettiva possibilità di attingere alla risorsa idrica e tamponare, almeno in parte, l’emergenza siccità che sta affliggendo la regione.
A cura di Davide Falcioni
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Proprio mentre sta attraversando una delle più gravi crisi idriche degli ultimi anni una buona notizia arriva in Sicilia: è stata infatti scoperta una vastissima falda acquifera, la più grande mai trovata sull'isola, con più di 17 miliardi di metri cubi d’acqua quasi certamente potabile, una quantità che potrebbe, da sola, riuscire a risolvere il problema della siccità che sta mettendo in ginocchio la regione. Da tempo gli invasi siciliani sono praticamente a secco e l’acqua viene razionata in attesa delle piogge dell'autunno

La scoperta della falda risale allo scorso novembre e si deve ai ricercatori dell’Ingv (l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma) e delle università di Malta e di Roma 3. L'area sorge sotto i monti Iblei, per la precisione nel territorio tra Vizzini e Licodia, ad una profondità di circa 800 metri. Come ha spiegato ieri il Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani "l’Autorità di bacino della Presidenza della Regione ha chiesto una relazione alle Università siciliane che hanno evidenziato alcune criticità in merito sia alla effettiva utilizzabilità dell’acqua, sia alle difficoltà per il raggiungimento della falda a causa delle caratteristiche geomorfologiche del territorio soggetto a elevatissimo rischio sismico. In ogni caso, non vogliamo lasciare nulla di intentato e per questo, su mio input, il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, ha già chiamato il professor Lipparini per un primo contatto e per cominciare a inquadrare i risultati della ricerca portata a termine dall’Ingv e dalle Università di Roma 3 e di Malta".

"Nei prossimi giorni – ha aggiunto Schifani – inviteremo l’esperto a Palazzo d’Orléans per approfondire con lui ogni aspetto della questione. Il mio governo sta lavorando per individuare ogni possibile nuova fonte di approvvigionamento idrico che consenta di attenuare l’emergenza in atto nell’immediato. Nel medio e lungo periodo, l’enorme giacimento potrebbe costituire un risorsa straordinaria, se le analisi ne attesteranno l’utilizzabilità".

Intervistato da SkyTg 24 il professor Lorenzo Lipparini, ricercatore dell’Ingv che ha portato a termine la ricerca, ha confermato che la scoperta della falda acquifera è estremamente importante e "può essere fondamentale per risolvere un problema che sta mettendo in grave difficoltà la Sicilia. Lì sotto abbiamo stimato la presenza di oltre 17 miliardi di metri cubi d’acqua e pensiamo anche che possa essere potabile. E questa potrebbe non essere l’unica falda. Secondo i nostri calcoli potrebbe esserci una riserva importante anche sotto il livello del mare". Lo scavo di un pozzo e il collegamento alla rete idrica potrebbe richiedere ancora un mese, se non. si verificheranno intoppi tecnici o – peggio ancora – burocratici.

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