Siccità, razionamenti d’acqua in Veneto: “È un bene prezioso, tutto questo fa paura”
In questi giorni in Veneto, decine e decine di comuni dalle piccole alle medio grandi dimensioni, stanno facendo fioccare le ordinanze per cercare di rallentare il più possibile il fenomeno dello spreco dell'acqua. "Vietato riempire piscine, annaffiare i giardini, lavare macchine e motori", spiega il vicesindaco di Vedelago (Treviso), Marco Perin. Lo intervistiamo nell'area di risorgiva del fiume Sile: il fiume di risorgiva più lungo d'Europa. Le immagini della secca sono esplicative più delle parole.
Multe fino a 500 euro per i cittadini inadempienti alle misure adottate da questi comuni: "L'acqua è un bene prezioso, bisogna iniziare a tutelarlo con ogni misura possibile nel campo dell'amministrazione pubblica".
Il Presidente del Consorzio Bonifica Piave, che opera con il sistema fluviale centrale del Veneto, Amedeo Gerolimetto, non vuole creare allarmismi ma neanche rassicurare: "Se non piove e non si riempiono gli invasi del Mis e di Santa Croce, non duriamo tanto. Dobbiamo cercare, tutti noi, di non annaffiare i giardini. Piuttosto diamo priorità agli orti che in qualche modo sono d'aiuto all'economia familiare". Non vuole neanche pensare a un mondo senz'acqua, ma le difficoltà incombenti sono drammatiche: "Speriamo di riuscire a salvare almeno le coltivazioni cerose", conclude Amedeo Geroliometto.
Incontriamo anche Gabriele Trevisan, agricoltore di Lup Farm, che ha 19 anni: "Fa paura pensare di trovarsi senz'acqua alla mia età. Manca e tutti i raccolti rischiano di andare perduti", gli fa da spalla Marco Mogno, un Veneto appassionato di agricoltura, "servono gli investimenti per arrivare ad un'agricoltura intelligente, che non sprechi acqua. Io ho paura. Vedo una campagna che sta morendo".