Siccità, quali sono le sei regioni che rischiano il razionamento dell’acqua (e cosa significa)
Il decreto siccità in arrivo dalla prossima settimana stabilirà i parametri per lo stato di emergenza idrica. Governo e Protezione Civile sono al lavoro per individuare una vera e propria zona rossa di regioni travolte dalla siccità. Quelle maggiormente in difficoltà sono Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Lazio.
La Protezione Civile ha emesso un'allerta gialla di cinque giorni per rischio temporali sul Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e settori di Piemonte e Trentino Alto Adige, ma la pioggia prevista per questi giorni non basterà per uscire dall'emergenza. A causa di un inverno senza precipitazioni, nel mese di giugno il Po ha registrato il livello dell'acqua più basso degli ultimi 70 anni e alcuni tratti del letto del fiume sono completamente in secca.
Il Friuli ha firmato lo "stato di sofferenza idrica" per anticipare il decreto riguardante lo stato di emergenza del governo Draghi. Sono centinaia i Comuni che hanno emesso ordinanze per limitare l'uso dell'acqua potabile e altre decine hanno sospeso l'erogazione durante le ore notturne.
Secondo le indiscrezioni riportate da La Stampa, Palazzo Chigi sta preparando un Dpcm che prevederà due tipi di intervento: il primo riguarderà il comparto agricolo che sarà tutelato con indennizzi qualora "il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda vendibile".
Il secondo, invece, riguarderà l'approvvigionamento idrico. Potranno essere disposte misure per il razionamento dell'acqua, imponendo le misure di risparmio più comuni come per esempio il divieto dell'uso per fini non domestici e la chiusura dei rubinetti nelle ore notturne.
Con lo stato di emergenza potrebbero essere chiusi anche i rubinetti delle fontane pubbliche. L'uso dell'acqua potrebbe essere impedito per fini come il lavaggio dei veicoli o l'irrigazione dei giardini.
Anche l'irrigazione delle colture annuali sarà oggetto di un importante giro di vite per quest'estate. I razionamenti e la diminuzione di pressione sono già iniziate in alcune aree del Piemonte e del Lazio.
Anche le Marche vanno verso la richiesta dello stato d'emergenza insieme al Lazio, dove quasi 22 comuni rischiano turnazioni idriche in provincia di Frosinone.