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Siccità in Brasile aumenta prezzi del caffè, miscele ai massimi storici: “Per ora non toccherà i consumatori”

La siccità in Brasile e l’intensa quanto improvvisa ondata di freddo nel Paese hanno fatto aumentare i prezzi per i chicchi di caffè. Le quotazioni per la varietà Robusta e quella Arabica hanno sfiorato i massimi storici. Per il momento, però, l’aumento dei prezzi non toccherà i consumatori, anche se non è detto che una lievitazione dei costi non possa arrivare nei nostri bar nei prossimi mesi.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I prezzi del caffè sul mercato mondiale e più in generale quelli delle materie prime si confermano ai massimi. Sul prezzo della tazzina pesa la siccità che ha colpito il Brasile: la carenza di pioggia e l'intensa quanto improvvisa ondata di freddo stanno mettendo a rischio i prossimi raccolti di arabica, di cui lo Stato sudamericano è il principale coltivatore nel mondo. Le quotazioni dei chicchi di caffè sui mercati internazionali sono ai massimi e i contratti a 3 mesi per la varietà meno pregiata di caffè, la Robusta, e utilizzata  per il caffè istantaneo, viaggiano sui 4820 dollari alla tonnellata. 

Per quanto riguarda Arabica, invece, si arriva a 5700 dollari a tonnellata. La varietà utilizzata per le miscele più pregiate ha toccato il picco dal 2011 martedì sera, raggiungendo i 2,59 dollari alla libbra.

A spingere le quotazioni è il timore di una carenza di offerta dovuta alla siccità e all'inattesa ondata di freddo nello Stato che fornisce il 70% delle forniture di caffè a livello globale. Alla crisi dei raccolti si è sommata un'impennata nella domanda dei chicchi. I consumatori cinesi, infatti, chiedono sempre più polvere di caffè come da usanza occidentale per la loro pausa del pomeriggio.

Il Paese è diventato in breve il settimo consumatore al mondo e l'offerta si è presto attrezzata, tanto che la Cina ha superato gli Usa come numero di caffetterie (principalmente appartenenti a catene quali Starbucks e Luckin' Coffee)

Questi fattori, insieme alla crisi climatica, sono destinati a influenzare il mercato nel tempo. Domanda e offerta sono andate alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio puntando (purtroppo) su prezzi più alti. A questi elementi si sono sommati anche agli attacchi alle navi nel Mar Rosso che hanno aumentato i costi per il trasporto dei chicchi di caffè.

Per il momento, l'aumento sulle quotazioni del caffè non toccherà i consumatori finali in maniera significativa. Se Arabica e Robusta dovessero rimanere su prezzi elevati ancora a lungo, le aziende a monte della filiera saranno costrette a rivedere i listini con aumenti che arriveranno a toccare le attività commerciali e i consumatori. In quel caso, il caffè al bar potrebbe raggiungere i 2 euro nei prossimi mesi. 

Il caro caffè potrebbe toccare anche l'Italia, uno dei Paesi di maggior consumo. Il nostro Paese è infatti il sesto bevitore al mondo. Un eventuale rialzo della tazzina a 2 euro potrebbe portare molte persone a ridurre il consumo di caffè al bar preferendo invece quello fatto in casa.

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