“Siamo stati superficiali, non immaginavamo”: parlano a Fanpage gli influencer in van “scomparsi” in Friuli
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"Noi eravamo ignari di tutto, non sapevamo nulla di cosa stesse accadendo. Abbiamo costruito da poco il camion e stiamo facendo il rodaggio, quindi ci siamo avventurati su questo percorso di circa 1 ora e venti di strada. Una volta arrivati nella valle abbiamo notato che non avevamo ricezione telefonica ma non ci siamo posti il problema perché dovevamo rimanere lì solo un paio di giorni. Siamo davvero dispiaciuti".
A parlare a Fanpage.it è Michele D'Alessio, 35 anni, ritrovato in Friuli insieme alla moglie, Rossella Del Console, 30, dopo che la loro famiglia ne aveva denunciato la scomparsa. I due giovani influencer, conosciuti sul web come ‘Vangolden', hanno deciso di trasformare un camion in una casa mobile e di raccontare la loro nuova vita sui loro profili social.
I familiari si sono allarmati quando per due giorni i ragazzi, partiti per un'escursione a bordo del mezzo, non hanno più dato loro notizie. "Non ci era mai successa prima una cosa simile, visto che abbiamo completato il camion a dicembre", ha spiegato il 35enne raggiunto telefonicamente.
Michele, potresti raccontarci esattamente cosa è successo nei giorni scorsi?
Diciamo che si sono susseguiti una serie di sfortunati eventi, le nostre famiglie di solito non si allarmano se non ci facciamo sentire per due giorni! Venerdì scorso sono stato portato al Pronto soccorso perché si presume io abbia avuto un'allergia alimentare, ma sui social questa cosa non l'avevamo raccontata.
Dopo tre ore in osservazione, mi hanno dato dei medicinali e sono stato dimesso con la raccomandazione di andare quanto prima da un allergologo. La mia famiglia, sapendo che mi era accaduto questo, si è preoccupata all'idea che fosse successo di nuovo e che potesse essersi verificato il peggio.
Pochi giorni fa avete anche pubblicato un post che ha fatto allarmare molti.
Sì, abbiamo avuto dei problemi di meccanica, una ruota del nostro camion ha iniziato a fumare. Siamo andati da un gommista e da un meccanico, ma non abbiamo avuto tempo per pubblicare i video di questi controlli, visto che per privacy tendiamo a postare tutto con uno scarto di due/tre giorni.
Quello della ruota quindi è un episodio accaduto all'inizio della settimana scorsa che però noi abbiamo pubblicato solo pochi giorni fa. Non ci abbiamo minimamente pensato, è la verità. Siamo stati superficiali e siamo estremamente dispiaciuti per quanto accaduto, ma mai avremmo pensato che i miei problemi di salute e quelli di meccanica causassero tutto questo. Ci dispiace davvero tanto.
Ieri pomeriggio sono arrivati gli uomini della Protezione Civile, poi quelli del Soccorso Alpino e in serata anche i Carabinieri. Non ci saremmo mai immaginati una cosa del genere e soprattutto la potenza mediatica di questa notizia che ha girato tutta l'Italia.
Avete parlato con le vostre famiglie? Vi aspettavate tutto questo clamore?
Sì, io ho appena chiuso la chiamata con mio fratello. Abbiamo chiesto ai nostri familiari perché hanno deciso di fare denuncia, gli abbiamo detto: ‘Sapete che viviamo in un camper, ci sta che possa mancare la ricezione telefonica per qualche giorno', e noi non siamo così sconsiderati da non farci sentire per una settimana intera.
Ma loro ci hanno detto: ‘Michele, ma tu non sei stato bene', anche loro hanno visto la storia della ruota fumante e hanno pensato al peggio. Sappiamo di aver scelto uno stile di vita particolare, che può destare preoccupazione, ma sicuramente ha giocato anche il fatto che le persone, abituate a vederci sempre online, siano rimaste spiazzate dalla nostra assenza di qualche giorno. Non ci aspettavamo nulla di tutto ciò.
Cosa stavate facendo quanto i soccorritori vi hanno raggiunti?
Noi saremmo dovuti tornare ieri mattina (mercoledì 19 febbraio, ndr) ma ci siamo talmente innamorati del posto dove eravamo che ci siamo detti di rimanere un altro giorno. Abbiamo acceso un fuoco, Rossella stava leggendo un libro, bevevamo del tè, eravamo in totale relax quando è arrivata la pattuglia e ci ha comunicato quanto stava accadendo. Tornare ieri sera sarebbe stato complicato, era già quasi buio, quindi abbiamo deciso di rientrare questa mattina per avvisare il mondo che stavamo bene.
La Protezione Civile ci aveva comunque assicurato che avrebbero informato le nostre famiglie, quindi da questo punto di vista eravamo tranquilli. Dopo due ore ci hanno raggiunto gli uomini del Soccorso Alpino e poi ancora i Carabinieri che ci hanno detto che era stata presentata denuncia e ci hanno fatto firmare alcune dichiarazioni.
Qual è la lezione che avete imparato da questa storia, voi e le vostre famiglie?
Non pensavo che al giorno d'oggi essere connessi fosse così importante, siamo davvero tutti abituati al fatto di "vederci" ogni giorno, anche se in alcuni casi solo online, con post e storie. Noi vorremmo lasciare l'Italia e partire per l'Asia e ci siamo sempre detti, prima di lasciare l'Europa, di comprare un telefono satellitare per allertare i nostri familiari.
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Ma non lo abbiamo ancora acquistato perché siamo due ragazzi giovani e non hanno risorse economiche a volontà. Ora mi sa che dovremo accelerare l'acquisto di questo apparecchio perché abbiamo effettivamente realizzato che, se fosse accaduto qualcosa nella vallata, non avremmo avuto modo di avvisare i soccorsi. Questa è sicuramente una cosa che dovevamo prendere in considerazione e che non avevamo valutato, è la verità.
Se mai dovesse accadere qualcosa è probabile che prima dei prossimi quattro giorni nessuno faccia una segnalazione perché potrebbero pensare che siamo solo senza internet, è questo forse è un po' il lato negativo della medaglia (ride, ndr). Noi abbiamo rassicurato le nostre famiglie, visto che è stata la prima volta anche per loro, e capiamo la loro preoccupazione.
Abbiamo capito come questi problemi che si sono verificati tutti insieme abbiano portato le nostre famiglie a preoccuparsi. Adesso loro andranno un po' più con i piedi di piombo perché può capitare di essere in punti dove non potremo farci sentire quotidianamente. Però acquisteremo il satellitare, questo è poco ma sicuro.