Si sposano via Skype, per la Cassazione il matrimonio è valido
Il matrimonio celebrato per via telematica? In Italia è valido. Una recente sentenza della Cassazione ha infatti rigettato il ricorso del Viminale circa la legittimità delle nozze celebrate a distanza, attraverso la rete, a proposito di un caso avvenuto in provincia di Bologna.
La vicenda è nata dal rifiuto opposto dall'ufficiale dello stato civile del comune di San Giovanni in Persiceto alla trascrizione dell'atto di matrimonio tra una cittadina italiana e un cittadino pakistano, la cui unione era stata celebrata alla sola presenza dello sposo, mentre la sposa aveva partecipato in collegamento Skype. Secondo l'ufficiale la trascrizione sarebbe stata "contraria all'ordine pubblico" in quanto l'ordinamento italiano richiede "la contestuale presenza dei nubendi dinanzi a colui che officia il matrimonio, anche al fine di assicurare la loro libertà nell'esprimere la volontà di sposarsi".
Ma secondo il Tribunale di Bologna "la contestuale presenza dei nubendi dinanzi all'autorità officiante, a norma dell'art. 107 c.c., non costituisce un principio irrinunciabile per la legge italiana" e dunque non c'è alcuna violazione dell'ordine pubblico. Inoltre, sottolineano i giudici "Il matrimonio celebrato all'estero è valido nel nostro ordinamento, quanto alla forma se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione, o dalla legge nazionale di almeno uno dei nubendi al momento della celebrazione, o dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento". È arrivata infine la sentenza della Cassazione a chiarire definitivamente la vicenda: il sì è valido, anche se gli sposi non erano entrambi presenti dinnanzi agli officianti.