video suggerito
video suggerito

“Si spende meno per la ricerca che per il canone Rai”, la denuncia dei Rettori

“Nessun comparto pubblico ha subito tagli simili” avverte il presidente della Conferenza dei rettori italiani e chiede al governo di intervenire.
A cura di Antonio Palma
670 CONDIVISIONI
Immagine

"È mai possibile che gli italiani spendano per l’università meno che per il canone Rai?", è quanto si è chiesto e chiede al governo Stefano Paleari, presidente della Conferenza dei rettori italiani e principale interlocutore del Ministero dell'istruzione sui tagli alla spesa pubblica per università e ricerca. In un colloquio con il Corriere della Sera, Paleari si lamenta dei continui tagli all'istruzione e alla ricerca nel nostro Paese nonostante i proclami governativi. In effetti dal 2009 a oggi l’università italiana ha dovuto subire tagli consistenti ai fondi per circa un miliardo di euro con inevitabili ripercussioni su didattica e ricerca accademica. "A legislazione vigente l’anno prossimo ci sarà un ulteriore salasso da 163 milioni" ha avvertito il rappresentante dei Rettori italiani chiedendo all'Esecutivo di intervenire in merito per invertire la rotta.

Frenare la fuga dei cervelli

"Il taglio previsto quest’anno era stato evitato all’ultimo dal governo Letta inserendo nella finanziaria 170 milioni per l’università" ha ricordato Paleari, auspicando un provvedimento simile anche quest'anno da parte del governo Renzi. "La mia proposta al governo è di destinare per intero il recupero del taglio ai giovani ricercatori perché dobbiamo frenare la fuga dei cervelli, non servirli su un piatto d’argento agli altri Paesi dopo averli formati" ha avvertito il Rettore. "Nessun comparto pubblico ha subito tagli simili. Questo mina la competitività del nostro Paese e le sue prospettive di crescita futura" ha concluso Paleari.

670 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views