Si schianta con l’auto nella serata di Pasqua: morto il 23enne Luca Cardellini, il mondo del rugby lo piange

Si è schiantato a Montelabbiate, in via Abbasia sulla Sp 14 a bordo della sua auto, una Skoda uscita fuori strada per motivi da accertare. Luca Cardellini, 24 anni da compiere il prossimo 3 luglio, è morto dopo un tragico incidente. Il giovane ha urtato contro un palo dell'alta tensione e il colpo per lui è stato fatale.
Il tutto è avvenuto nella notte di Pasqua. Il giovane era molto conosciuto a Pesaro per aver fatto parte della Pesaro rugby fin da piccolo. La squadra dei vigili del fuoco del posto è intervenuta immediatamente insieme al personale del 118 per estrarre il 23enne dalle lamiere. Purtroppo per il conducente non vi è stato nulla da fare.
La morte del giovane è stata dichiarata dal medico presente sul posto a causa delle gravi ferite riportate nel sinistro stradale. Al momento del fatto, il 23enne stava tornando a casa dopo una serata trascorsa con amici in un locale della zona e la madre, non vedendolo tornare, è stata tra le prime a raggiungere il luogo dello schianto.
Cardellini è stato il mediano di mischia nelle file della Pesaro rugby e istruttore per i piccolissimi dell'under 6. Era attivo in numerosi progetti di rugby nelle scuole dell'obbligo organizzate dalla società giovanile delle Formiche rugby.
A causa di un infortunio al ginocchio aveva dovuto lasciare lo sport dopo aver giocato fino alla stagione 2020/2021, ma non aveva mai smesso di insegnare e di allenare i bambini. Cardellini è il fratello di una delle colonne portanti della squadra pesarese, Giacomo, e di Agnese Cardellini, giocatrice nello stesso team.
Il 23enne aveva frequentato l'istituto agrario Cecchi e lavorava come operaio in un'azienda del pesarese. Lutto anche nel mondo del rugby marchigiano: numerosi sono stati infatti i messaggi di cordoglio da parte delle società vicine e dalla Federazione. Il presidente della Fir Marche Vittorio Petretti ha voluto esprimere le proprie condoglianze alla famiglia. "La conosco bene – ha ricordato -. In particolare Giacomo, coetaneo e compagno di squadra di mio figlio. Una famiglia che frequenta da anni il campo da rugby, coprendo tutti i ruoli: i figli come giocatori e i genitori, veri appassionati, impegnati come preziosi volontari del nostro ambiente”.