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Richiami e ritiri di prodotti alimentari

Si possono staccare pezzi di smalto dalle lattine: richiamato pomodoro in pezzi dai supermercati Gigante

Il provvedimento riguarda un lotto de La Polpadoro finissima venduta presso la catena Il Gigante, è identificato con il numero di lotto LM242 e con una data di scadenza fissata per agosto 2026.
A cura di Biagio Chiariello
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I supermercati Il Gigante hanno comunicato il richiamo precauzionale da parte del produttore di un lotto di pomodoro in pezzi “La Polpadoro” finissima a marchio Casar dopo la segnalazione di un potenziale rischio per la salute, legato alla possibilità che frammenti indesiderati finiscano nel prodotto.

Il prodotto interessato è commercializzato in confezioni da 3×220 grammi, identificato con il numero di lotto LM242 e con una data di scadenza fissata per agosto 2026. A produrre il pomodoro a pezzi oggetto del richiamo è l’azienda Casar Srl. Lo stabilimento di produzione si trova lungo la S.S. 196 D al km 7 155, nel comune di Serramanna, in provincia del Sud Sardegna.

L'avviso segnala che il potenziale rischio associato al consumo di questo pomodoro in scatola deriva dalla possibile presenza di frammenti di smalto interno, che potrebbero essersi staccati dalla lattina e contaminare il prodotto. Pur trattandosi di un'eventualità limitata, l’azienda ha scelto di avviare il richiamo in via precauzionale, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza ai consumatori.

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Non si tratta dell'unico richiamo alimentare di cui abbiamo dato notizia dall'inizio di questo 2025. L'ultima è allerta riguarda un altro formaggio a pasta molle prodotto con latte crudo e ripieno con crema di arancia e mandorle, ‘Grace’, a marchio Degust; poi è stato segnalato il richiamo delle vongole sgusciate distribuite da Nuova Eurogel Sud SRL a causa della possibile presenza di Acido Perfluoroottanoico (PFOA) in concentrazioni superiori ai limiti di legge. La settimana precedente, un altro provvedimento aveva riguardato i pinoli venduti nei supermercati Eurospin per livelli di cadmio oltre i valori consentiti. All’inizio dell’anno, invece, era stata diramata un’allerta relativa a un lotto sempre di vongole, sempre per la presenza dello PFAS Acido Perfluoroottanoico (PFOA) in quantità eccedenti i limiti previsti.

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