video suggerito
video suggerito

Si opera al tunnel carpale, finisce con un braccio amputato: l’incubo di Paola a Torino

Paola Moise, una donna di 46 anni di Rivoli, ha subito l’amputazione dell’arto dopo essersi sottoposta ad un intervento che doveva essere di routine. Indagato un medico per lesioni gravissime.
A cura di Biagio Chiariello
2.379 CONDIVISIONI
Immagine

Doveva essere un normale intervento per sindrome del tunnel carpale e invece una donna di 46 anni si è ritrovata senza un braccio. È la storia di Paola Moise, di Rivalta di Torino, che il 17 maggio 2017 fu operata nel reparto di ortopedia dell'ospedale del suo comune e che, dopo due mesi di atroci sofferenze, ha dovuto subire l‘amputazione dell'arto al Cto di Torino. Ora la procura del capoluogo piemontese ha aperto un’inchiesta e indagato il medico ortopedico che aveva in cura la donna per lesioni gravissime. L'inchiesta è condotta dal pm Ciro Santoriello, mentre il giudice per le indagini preliminari Rosanna La Rosa ha disposto una perizia sull'accaduto. La donna è assistita dall'avvocato Arianna Corcelli. “Sono arrabbiata, e ogni giorno la rabbia monta ancora di più perché mi rendo conto che questa vicenda ha sconvolto la mia vita e quella della mia famiglia" racconta Paola.

“La rabbia cresce ogni giorno che passa – racconta Moise, che ha due figlie di cui una disabile per una malattia genetica -. Avrebbe dovuto essere un intervento da due ore ed ero stata dimessa lo stesso giorno. Ma da allora ho ebbi dolori terribili e mi venne la febbre. Dopo una settimana mi si gonfiarono tutte le dita della mano. Mi prescrissero solo antidolorifici, ma non antibiotici. Quel medico lavora da 40 anni, mi sono fidata di lui. I medici possono sbagliare, ma qui c'è stata una grossa superficialità: non è stato fatto nulla e non sono stata considerata". Gli accertamenti effettuati hanno dimostrato che la donna era stata colpita da una fascite necrotizzante e che avrebbe dovuto essere ricoverata d'urgenza e operata per togliere la parte necrotizzata. "Se fossero intervenuti subito – commenta amaramente ancora la donna – oggi non sarei in questa situazione". Verso fine maggio un secondo ortopedico visita la paziente, che viene inviata subito al Cto. "Qui i medici, oltre a salvarmi la vita, hanno fatto l'impossibile per salvare il braccio – ricorda – ma purtroppo era troppo tardi. L'amputazione è stata l'unica strada". L'inchiesta giudiziaria è quasi ultimata. A questa seguirà molto probabilmente una causa civile che Paola intende intentare all'ospedale per il risarcimento del gravissimo danno subito.

2.379 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views