Si lancia dal tetto di un palazzo nel canale di Venezia, la violenta panciata dopo il tuffo
Si è tuffato dal tetto di un palazzo nel rio Novo a Venezia. Un volo di quasi dieci metri terminato con una panciata nel canale tra le urla dei passanti che gli chiedevano di non farlo. È la scena alla quale hanno assistito questa mattina alcuni cittadini veneziani che non sono riusciti a evitare che il giovane si lanciasse nelle acque gelide del canale ma hanno deciso di riprendere il tutto, come spesso accade, per poi postarlo sui social.
Il video è stato condiviso dalla pagina Facebook "Venezia non è Disneyland" che da anni combatte contro il turismo selvaggio di Venezia, ed è giunto anche nelle mani del sindaco della città, Luigi Brugnaro, che ha condannato il gesto annunciando che verranno presi dei provvedimenti.
“A questo ‘soggetto' bisognerebbe dargli un certificato di stupidità e un bel sacco di pedate – ha scritto il primo cittadino condividendo a sua volta il video – stiamo cercando di identificarlo, per denunciarlo. Lui e il suo compare sotto, che faceva il video cretino per i social”. Per poi concludere: “Bisogna dare più poteri reali ai sindaci contro i vandali”.
Protagonista del pericoloso gesto è un ragazzo che, come si vede dalle immagini, dopo essere salito sul tetto di un palazzo di tre piani a campo San Pantalon, vicino a campo Santa Margherita, decide di lanciarsi nel vuoto. Un'altezza di almeno dieci metri quella che lo separa dal canale che però non sembra spaventarlo: nonostante i tentativi dei passanti di dissuaderlo, il giovane decide di lanciarsi comunque. Un tuffo che termina con una panciata violenta che non sembra aver lasciato ferite al ragazzo che riemerge dall'acqua e se ne va, mentre i testimoni gli chiedono conto di quel gesto.
Al momento, stando a quanto appreso da Fanpage.it, le forze dell'ordine non avrebbero identificato l'autore del gesto e al momento non sarebbero intervenute pattuglie della polizia. Questi gesti sono vietati dal regolamento comunale di polizia e sicurezza urbana: tuffarsi o nuotare nei canali comporta una sanzione di 350 euro e il daspo urbano.