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Si lancia con la tuta alare ma non si apre il paracadute: muore sul colpo una donna in Trentino

Oggi 26 aprile poco prima delle 10 è stato trovato il corpo di una donna russa di 56 anni che il giorno prima si era lanciata dal monte Brento, in Trentino, con la tuta alare. Probabilmente non si è aperto il paracadute.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di archivio
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Trovato in Trentino il corpo senza vita di una basejumper russa di 56 anni. Le ricerche erano iniziate nella sera di ieri 25 aprile dopo che si era lanciata con la tuta alare dal monte Brento ma non era più rientrata alla base. Purtroppo il triste ritrovamento oggi 26 aprile poco prima delle 10 da parte una squadra di terra del Soccorso alpino in una zona impervia nel bosco: il cadavere è stato rinvenuto a una quota di circa 700 metri, 180 metri più a valle dell'exit Eagles sul monte Brento, fra la via del Boomerang e lo scudo di Cima alle Coste, nel territorio di Dro. Ora si sta cercando di ricostruire quanto accaduto.

Si cercava la basejumper da ore. Nella sera di ieri, non vedendola più rientrare, era stato dato l'allarme che ha allertato tutte le squadre di soccorso. Da una prima ipotesi di quello che è successo sembrerebbe che la base jumper poco dopo il lancio con la tuta alare non sia riuscita ad aprire il paracadute. Le cause dell'incidente verranno tutte accertate in fase di indagini. Sul posto si sono precipitati anche i medici che non hanno potuto far altro che dichiarare il decesso della 56enne. Poco dopo la salma è stata recuperata con l'elicottero e trasferita alla camera mortuaria di Dro. Al momento non è stato reso noto il nome della donna. Resta da capire se poi il corpo verrà trasferito in Russia o si procederà con la sepoltura in Italia.

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