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Si inventa un aborto per spillargli 300mila euro: cantante condannata a 2 anni

Aveva raccontato al suo amante, un imprenditore edile padovano, di aver avuto un’interruzione di gravidanza. Niente più che una vendetta: l’uomo, infatti, era sposato e la sua amante era convinta che ben presto si sarebbe separato dalla moglie. Non è stato così…
A cura di B. C.
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E’ riuscita ad estorcere ben 300mila euro al suo amante fingendo, un'interruzione di gravidanza con conseguente periodo depressivo. Per questo motivo la cantante albanese, Mirela Qato, nota in Veneto in quanto vocalist dell’orchestra “Sergio e Mirella”, è stata condannata a due anni e quattro mesi in rito abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare Cristina Cavaggion. Sembra che la storia tra la cantante e l'uomo, un imprenditore edile di Gazzo Padovano, 18 anni più grande di lei, fosse iniziata grazie all'annuncio su un giornale dedicato agli incontri tra sconosciuti.

Quando poi lui aveva deciso di chiudere, perché ancora legato alla moglie e non intenzionato ad andare a vivere con l'amante, quest’ultima aveva raccontato di essere incinta, oltre a tutta una serie di complicazioni che l’avevano costretta ad abortire e una forte depressione. Tutta colpa dell’uomo, al quale aveva chiesto 300 mila euro: “Se non me li darai ti farò dare una lezione dai miei fratelli, che non scherzano. Dì anche ai tuoi figli che stiano attenti” gli avrebbe detto, secondo quanto scrive il Corriere del Veneto. A quel punto l’uomo d’affari avrebbe deciso di raccontare tutto ai carabinieri di Cittadella. Quest’ultimi hanno arrestato la Qato dopo aver inscenato uno scambio di denaro tra i due protagonisti. Le accuse di estorsione e rapina hanno poi portato alla sentenza di condanna.

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