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Crisi economica

Si impicca un imprenditore per problemi economici

Sopraffatto dalle spese e dalla rata del mutuo, l’uomo ha deciso di suicidarsi.
A cura di Daniela Caruso
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Crisi economica

Faceva il muratore, l'uomo che si è tolto la vita perché strozzato dalle spese ingenti che portava sulle sue spalle. Vittorio Galasso, un piccolo imprenditore edile di 52 anni, ha deciso di porre fine alla sua esistenza, sopraffatto dalla rata del mutuo e dal mantenimento della famiglia. Aveva ristrutturato un palazzo liberty di grande prestigio ubicato nel centro di Savona ma, sebbene il lavoro era terminato nel migliore dei modi, l'imprenditore non aveva altre commesse da sbrigare. Non c'erano per l'uomo altre fonti di guadagno e, pertanto, il signor Galasso ha scelto la via più dolorosa per sfuggire ai problemi che lo tartassavano da tempo.

L'imprenditore si è ucciso con un cappio alla gola: non appena si è ritrovato da solo nella casa che stava ristrutturando, si è diretto in camer ada letto, ha agganciato una corda al soffitto, si è stretto il cappio al collo e si è lasciato andare. I colleghi hanno ritrovato l'uomo, ormai privo di vita, ancora penzolante. Nonostante gli uomini abbiamo chiamato tempestivamente il 118, per Vittorio Galasso c'è stato poco da fare.

Le vittime della crisi economica: quando la disperazione è più forte della voglia di vivere. Da tempo Galasso era tormentato dai problemi economici scaturiti dalla crisi e dalla mancanza di lavoro. Le preoccupazioni dell'imprenditore edile sono state confermate anche dal cognato Francesco Perugini, il quale in merito ha dichiarato che la vittima era disperata "per problemi economici. Il muoto per la casa, ad esempio, quei mille euro che faceva fatica a mettere insieme ogni mese. Continuava a ripetere: “Come faccio? Come faccio con le rate?". Vittorio Galasso era adirato, inoltre, con il sistema politico italiano, proprio come sottolinea il parente: "Ce l’aveva con i politici. Ripeteva: “Quelli guadagnano un sacco di soldi. E invece noi….’’.

Vittorio Galasso aveva mandato diverse lettere e email a Silvio Berlusconi: il muratore attribuiva le colpe di questa crisi economica all'ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accusandolo di essersi “mangiato l’Italia’’. Infine, l'uomo era ancora più amareggiato dopo una diatriba giudiziaria finita a febbraio scorso, nella quale era stato condannato per calunnia e nella quale si sentiva vittima dell'ingiustizia.

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