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Si finge malato e lavora 9 giorni in tre anni: bidello aveva 300mila euro in contanti a casa

Un dipendente Ata ha potuto fingersi malato lavorando 9 giorni in tre anni, presentando un’infinita serie di falsi certificati medici che gli erano stati rilasciati da cinque medici compiacenti, grazie ai quali ha percepito, tra stipendi e NASPI, oltre 40mila euro.
A cura di Davide Falcioni
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Gli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Pordenone hanno individuato e denunciato un dipendente scolastico A.T.A., che, in 3 anni consecutivi ha prestato servizio, in tre istituti del Friuli Occidentale, per appena 9 giorni, presentando un'infinita serie di falsi certificati medici che gli erano stati rilasciati da cinque medici compiacenti, grazie ai quali ha percepito, tra stipendi e NASPI, oltre 40mila euro.

Il modus operandi dell'uomo era sempre identico. Dopo aver risposto alla chiamata dell'Istituto scolastico, si presentava in segreteria, firmava il contratto di lavoro e dopo tre giorni di servizio ritornava al paese d'origine, nella provincia di Reggio Calabria, per svolgere, in tutta tranquillità, un'altra attività lavorativa, inviando falsi certificati medici, emessi da professionisti compiacenti, che, oltre a consentirgli di rientrare presso il proprio domicilio senza soggiacere a visita fiscale, gli consentivano di percepire il 100% della retribuzione continuando ad accumulare punteggio per l'avanzamento in graduatoria.

Il sistema di frode ricostruito dai finanzieri durava da quasi tre anni. I militari hanno ricostruito in maniera dettagliata i movimenti del dipendente scolastico, appurando che, mentre era assente per malattia, svolgeva, senza alcuna autorizzazione, l'attività di broker nel noleggio auto a lungo termine, spostandosi tranquillamente in Italia ed all'estero, sia per lavoro che per diletto.

La perquisizione dell'abitazione dell'assenteista incallito, disposta dalla Procura della Repubblica del Friuli Occidentale, ha permesso di rinvenire e sequestrare, oltre a corposa documentazione comprovante il doppio lavoro svolto, 300mila euro in contanti, ritenuti provento dell'attività effettivamente esercitata. Il dipendente pubblico  e i 5 medici compiacenti sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica per aver, rispettivamente, utilizzato ed emesso falsi certificati per indurre in errore i dirigenti dei 3 Istituti scolastici del Friuli Occidentale, inconsapevolmente indotti a produrre atti ideologicamente falsi, tali da permettere all'indagato di percepire regolarmente la retribuzione durante i periodi di assenza.

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