Si ficca un coltello in gola: “Sono depresso”. Lo salvano i medici in ospedale

Ha ammesso di aver tentato il suicidio, ma l’uomo di 52 anni giunto al pronto soccorso del Policlinico di Messina con un coltello conficcato nel collo, senza fortunatamente recidere la principale arteria. E’ stato salvato, ma la sua dichiarazione non ha però convinto del tutto la polizia, che sta indagando sull’accaduto. “Si è trattato – spiega il professore aggregato di chirurgia vascolare Filippo Benedetto che ha eseguito l’operazione – di un intervento multidisciplinare che ha visto coinvolte almeno sei equipe diverse. Grazie a questa collaborazione siamo riusciti a venire a capo di una situazione veramente drammatica credo che in letteratura di questi casi ce ne siano davvero pochi”.
Il 52enne siciliano ha raccontato che in un momento di sconforto, all’interno della propria abitazione, avrebbe deciso di farla finita: così ha afferrato il coltello e se l’è conficcato nel collo. I medici lo hanno sottoposto ad intervento chirurgico per estrarre la lama. Ora però gli inquirenti stanno interrogando la moglie e il figlio dell’uomo, per capire se veramente quanto affermato dall’uomo sia vero o se possa essersi trattato di una lite domestica finita nel sangue. Secondo alcune indiscrezioni, il 52enne è personaggio noto nel mondo sportivo messinese, allenatore di una squadra di calcio.
“L’intervento per ‘riparare’ la lesione vascolare – prosegue il professor Benedetto – e nello stesso tempo salvare organi interni come la trachea e l’esofago è stato possibile grazie al lavoro dei chirurghi toracici e generali, degli anestesisti, degli otorini e dei medici dell’endoscopia toracica e digestiva. La lesione era stata tra l’altro studiata attentamente prima dai radiologi e dai neuro radiologi. L’intervento è durato tre ore e trenta minuti, ora il paziente è stabile ma in coma farmacologico tutti i parametri vitali sono nella norma e chiaramente aspettiamo le prossime ore per dare un aggiornamento sulle sue condizioni generali”.