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Si ferma al giallo, sconosciuti scendono e lo massacrano di botte al semaforo: “Chi ha visto parli”

Marco Nebiolo è ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia del Cto di Torino con un trauma cranico, vari ematomi e ferite  diversi focolai emorragici. L’aggressione in corso Unità d’Italia a Torino dopo essere stato tamponato al semaforo.
A cura di Antonio Palma
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“Ho tamponato, ho chiamato i vigili, mi volevano menare” è l’ultimo messaggio WhatsApp inviato da Marco Nebiolo, agente immobiliare torinese massacrato di botte da sconosciuti solo perché si era regolarmente fermato al semaforo giallo all’incrocio. Il 47enne conosciuto anche come membro del collegio edile dell'Api di Torino e del consiglio direttivo della Fimaa, è ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Neurochirurgia del Cto di Torino con un trauma cranico, vari ematomi e ferite e diversi focolai emorragici.

L’aggressione venerdì, poco prima dell’ora pranzo, in corso Unità d’Italia. Secondo quanto ricostruito finora, l’uomo era al volante della Fiat Punto aziendale quando ha frenato all’incrocio allo scattare del giallo-arancione. Qualcuno dietro però lo ha tamponato e non contento è sceso e ha iniziato a inveire contro di lui prima di aggredirlo.

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“Gli battevano sul vetro e lo hanno insultato perché ha frenato invece di passare. Alle 12.53 Marco ha mandato un messaggio WhatsApp. Poi non l’ho più sentito” ha ricostruito la moglie a Torinocronaca, in base a quanto raccontato dall’uomo che non si può alzare e alterna momenti di lucidità a momenti di nebbia mentale. “Chi ha visto qualcosa, parli e mi contatti” è l’appello lanciato dalla donna.

Secondo quando ricostruito finora, a colpire Marco Nebiolo un uomo, che era con moglie e figlio, tutti scesi dall’auto dopo il tamponamento. “Abbiamo ricostruito che è sceso ed è stato aggredito. Poi è caduto a terra e ha battuto la testa. Non sappiamo altro, solo che alle 13.10 una signora lo ha visto in un lago di sangue dietro la sua macchina” hanno spiegato i parenti. Il 47enne è stato poi portato da un’ambulanza in ospedale dove rimare ricoverato e la sua situazione è tenuta sotto stretta osservazione.

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Sul luogo dell’aggressione anche gli agenti della polizia locale che hanno già identificato l’auto che ha tamponato e quindi il proprietario e il conducente ma sulla dinamica dei fatti si indaga ancora. Per questo la famiglia del 47enne è alla ricerca di testimoni per ricostruire bene quanto accaduto. Lo stesso Marco Nebiolo infatti non ricorda perfettamente cosa sia successo dopo il tamponamento e gli insulti. L’uomo non ricorda nemmeno di essere sceso dalla vettura che sicuramente non si può aprire da fuori.

Quando lo hanno soccorso era privo di sensi fuori dalla vettura e in una pozza di sangue. “Quando sono arrivata in ospedale era privo di conoscenza, con la faccia insanguinata e il labbro spaccato che gli pendeva” ha rivelato la moglie annunciando che, anche in caso di indagini d’ufficio per lesioni, la famiglia presenterà querela di parte.

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