Si è dimesso Domenico Guzzini (Confindustria). Aveva detto: “Riapriamo, se qualcuno morirà pazienza”
Domenico Guzzini, presidente di Confindustria Macerata finito ieri al centro di una bufera per aver affermato che "bisogna riaprire e anche se qualcuno morirà, pazienza", ha rassegnato le dimissioni. L'imprenditore recanatese, titolare dell'omonima azienda di oggettistica per la casa di livello internazionale, ha ufficializzato la sua decisione dopo le polemiche scaturite dall'infelice dichiarazione fatta partecipando a un forum sul Made for Italy. Ebbene, dopo le dure reazioni del mondo politico e di quello sindacale Guzzini ha deciso di fare un passo indietro e in una lettera ai soci di Confindustria è tornato a scusarsi annunciando che le dimissioni verranno formalizzate al prossimo consiglio direttivo della territoriale maceratese programmata per giovedì prossimo.
Questo il contenuto della lettera inviata
Cara/o Collega, ti scrivo personalmente per chiederti scusa per la frase che ho detto durante il Forum Made For Italy. Durante la conferenza, mentre parlavo di crisi aziendale e di occupazione, preso da quanto stavo dicendo, ho detto quella frase infelice, che non rappresenta per nulla il mio pensiero.
Ho sbagliato e mi dispiace tantissimo avere, anche se involontariamente, coinvolto Confindustria in questa spiacevole vicenda. Chi ha avuto modo di conoscermi sa quanto per me siano importanti e prioritari la salute, la famiglia e le persone. Negli ultimi mesi ho lavorato incessantemente per mettere in sicurezza le persone, anteponendo sempre la salute al business e usando un approccio col pensiero rivolto al benessere delle persone. Il periodo storico che stiamo vivendo porta noi imprenditori sotto stress e le nostre preoccupazioni quotidiane sono legate non solo alle nostre attività ma anche e soprattutto ai nostri dipendenti, facendo di tutto per tenere in piedi le aziende senza abbassare la guardia e mantenendo tutte le misure di sicurezza perché la pandemia é ancora in agguato. Riascoltandomi ho subito realizzato la gravità di quanto espresso e le mie scuse sono state tempestive e dettate da una profonda umiltà e senso civico e spero che una frase infelice e decontestualizzata non oscuri quello che fino ad oggi è stato il mio operato. Per senso di responsabilità, dopo una breve riflessione, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da Presidente Confindustria Macerata.