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Si dice controllo tecnico, non guasto: capotreno multata, non rispettò il manuale degli annunci di Trenitalia

Una multa e un provvedimento disciplinare per aver “violato” il manuale degli annunci di Trenitalia. Sui treni ad alta velocità, infatti, ai capotreni è vietato pronunciare la parola “guasto” per informare i passeggeri di un problema lungo la linea percorsa dal mezzo.
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Forma versus sostanza: una contrapposizione che esiste sin dalla notte dei tempi e che torna a far discutere dopo la notizia della capotreno multata. Come è noto, in molti lavori dove è previsto il contatto con il pubblico sono previste delle regole di comportamento, e nel caso di aziende piuttosto strutturate veri e propri manuali. Se per un addetto al call center  la formula per rassicurare il cliente "Stia tranquillo" è da preferire al più colloquiale e spontaneo "Non si preoccupi", anche in Trenitalia esistono delle regole. Norme interne e ben tre manuali per gli annunci che vanno rispettati, pena un provvedimento disciplinare e, magari, persino una sanzione.

E' quello che è successo alla capotreno in servizio sull'Eurostar 9455 del 16 maggio. In quell'occasione, per via di un problema sulla tratta Firenze- Roma, il Frecciargento ha dovuto optare per la  "linea lenta" invece di quella utilizzata abitualmente. La deviazione è stata giustificata dalla capotreno con il termine "guasto deviatoio". Una parola che nessuno dei tre manuali, redatti in collaborazione con il Dipartimento studi filologici, linguistici e letterari della Sapienza di Roma, prevede. Su questi treni, infatti, gli annunci riporteranno la denominazione "controllo tecnico" e nulla di più. Incriminato anche il termine "deviatoio", ritenuto dagli esperti di Trenitalia  non comprensibile dai passeggeri. Secondo quanto riferisce la rivista "In Marcia!" questo errore è costato alla dipendente una nota disciplinare e una sanzione per 20 euro.

Il provvedimento è stato accolto con comprensibili critiche, specialmente da parte di chi  lavora nelle ferrovie. Molto spesso, a sentire il parere di alcuni, termini come "controllo", "ostacolo", "intervento dei vigili del fuoco", non contribuiscono a rendere chiara la situazione a bordo dei mezzi  ferroviari, con l'effetto contrario di aumentare l'ansia dei passeggeri. Ad esempio, nel caso del rogo alla stazione Tiburtina, per giorni si è parlato di un vago "intervento dei pompieri", senza ben specificare cosa fosse successo in realtà.  Ciò detto, sarebbe bene tenere a mente che il passeggero che si affida ad un mezzo guidato da terzi dovrebbe essere informato con parole chiare, soprattutto in grado di descrivere con sufficiente dovizia di particolari la situazione reale sulla tratta di percorrenza. Il linguista Ronconi ha commentato la questione al Corriere.it  in questi termini: "In questo modo si vuole passare dal problema alla soluzione, dal guasto all'intervento. […]Le parole non devono essere un Tavor che annebbia la mente ma uno strumento per aiutare a capire. L'informazione è un diritto e la censura delle parole è meglio relegarla al passato".

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