Si annoia in classe, il bambino era plusdotato: le maestre gli fanno saltare la seconda elementare

Dopo i primi tre mesi in un istituto scolastico, un bambino plusdotato ha potuto saltare la seconda elementare. Il piccolo, che oggi ha 9 anni, si annoiava durante le lezioni scolastiche e le insegnanti, che per prime si sono accorte della sua plusdotazione, gli hanno permesso di saltare alla classe successiva.
"All'inizio mi sono trovata spiazzata, un caso come questo non mi era mai capitato – ha spiegato la maestra Stefania Lunardi, sentita da Corriere della Sera -. Mi è venuto il dubbio sulla plusdotazione del bambino sentendo le risposte che dava e vedendo il suo comportamento in classe".
Dopo i primi mesi nel nuovo istituto, il bimbo ha iniziato a mostrare noia nei confronti delle attività scolastiche. "Sapeva già tutto quello che stavamo andando a fare – ha spiegato l'insegnante -. Non riusciva a stare attento e si annoiava. Chiedeva di uscire e stava fuori molto tempo, a volte provocando anche danni. Dopo un po' ha iniziato a non voler più andare a scuola, piangendo all'ingresso. Si è intristito perché sapeva scrivere e leggere da quando aveva 4 anni".
La maestra a quel punto ha istillato nella madre del bimbo il dubbio che fosse plusdotato. "Dopo l'osservazione di un anno ho chiesto alla madre di valutare il suo Qi, il quoziente dell'intelligenza. Lei è rimasta un po' spiazzata" ha affermato.
La valutazione degli specialisti non ha lasciato dubbi: il Qi era sopra i 136 e dunque si trattava di un bambino plusdotato (si definisce tale un bambino con un Qi sopra i 130). Durante uno degli ultimi colloqui, la docente ha proposto alla mamma di trasferire il bimbo in terza per poi metterlo alla prova a fine anno con un test. "Volevo che fosse valorizzato e per noi con altri 22 studenti era impossibile agire in modo mirato per lui – ha sottolineato la maestra -. La dirigente ha supportato questa nostra proposta, il resto è venuto di conseguenza. Il bimbo ha lavorato con i colleghi che lo hanno accolto in terza e ora sappiamo che questa è stata la scelta giusta".
"Sempre più spesso temi di questo tipo vengono trattati con competenza dal personale scolastico – ha detto la preside dell'istituto di Montegrotto, Roberta Scalone -. Voglio ringraziare i miei docenti che hanno saputo vedere le peculiarità di questo bambino. È più semplice rimanere nell'ordinario, ma loro sono riusciti ad andare oltre".