“Sì all’uso del bancomat dal dentista”. Ma a patto che fatturi 300mila euro
Dentisti, ma anche avvocati e commercialisti dovranno avere il Pos (Point of Sale) per i pagamenti con bancomat, ma solo se si fatturano 300 mila euro annui. Come scrive oggi il Corriere della Sera, il governo in un decreto convertito in legge aveva stabilito l’obbligatorietà del Point Of Sale negli studi professionali dal primo gennaio di quest’anno. L'obiettivo era quello di frenare l'evasione fiscale dilagante nel nostro Paese. Le cose però non sono andate come si sperava, se si considera che sono davvero pochissimi gli studi che dichiarano la suddetta cifra. Il vincolo, dice uno schema di decreto del ministero dello Sviluppo Economico, riguarderò comunque solo i pagamenti fatti nei locali “destinati all’attività di vendita o di prestazione di servizio”, cioè negli studi o nei negozi. Quindi, per esempio, non vale nei cantieri edili.
Ad opporsi al decreto sarebbero stati i membri del Cup (coordinamento unitario professioni), della Confprofessioni, e del consiglio Nazionale degli Ingegneri, che hanno giudicato il provvedimento totalmente inutile perché dimostrerebbe la presunta "incomprensione verso il mondo delle professioni". In altre parole, una misura simile avrebbe reso ancor più complicata la vita di avvocati, tecnici ed esperti in generale, in questo momento di innegabile e preoccupante crisi. Alla fine il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, ha deciso per una sorta di compromesso: ok all’obbligo del Pos ma solo per gli studi con un fatturato di 300mila euro l’anno.