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Sgominata banda di baby rapinatori a Napoli, agivano per “noia”

Tre minori rapinavano sistematicamente coetanei, sottraendo loro cellulare, iPod e denaro. La banda scoperta dai Carabinieri.
A cura di Daniela Caruso
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Rapinavano i coetanei per "noia" e per provare delle sensazioni che nella vita quotidiana non riuscivano a sentire, come l'adrenalina e l'eccitazione che li faceva sentire vivi nel momento in cui sferravano un colpo. In manette tre minori, un 17enne già conosciuto alle forze dell'ordine per una rapina precedentemente compiuta e due 16enni incensurati. Insieme avevano creato la baby gang che ha messo a segno tre rapine tra il 21 e il 26 aprile di quest'anno. Rapinavano, principalmente, ragazzi della stessa età che attraversavano il ponte pedonale che conduce all'Edenlandia, famoso parco giochi di Napoli, nei pressi della stazione di Bagnoli.

Umiliavano le vittime dopo la rapina: come si suol dire, dopo il danno anche la beffa. I tre, infatti, facevano sedere in terra le vittime, o le facevano inginocchiare e iniziavano a intimorirle per assicurarsi che non avrebbero sporto denuncia. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, i baby rapinatori si appropriavano di oggetti tecnologici, come lettori musicali e telefoni cellulari, ma anche di soldi. Dopo diverse segnalazioni, gli agenti hanno iniziato a monitorare la zona, per tenere d'occhio i ragazzi che frequentavano il posto. Grazie ad alcune foto, le vittime delle rapine hanno riconosciuto i rapinatori, aiutato le forze dell'ordine ad individuarli e ad arrestarli.

Due coltelli a serramanico utilizzati durante i colpi: le armi sono state sequestrate dai Carabinieri, i quali hanno appurato che i coltelli venivano utilizzati durante le rapine per impaurire i coetanei. Le lame erano lunghe almeno 20 centimetri. Per i minori facenti parte della banda è stato notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere: i due incensurati sono stati destinati a una comunità di recupero di Napoli, mentre il 17enne è stato portato all'Istituto Penale Minorile di Nisida.

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