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“Sfasciamo casa di zio, va demolita”, ma era una bugia: 12 minori rischiano processo per devastazione

I ragazzi, tutti studenti tra i 14 e i 16 anni, sono accusati di danneggiamento in concorso e di invasione di terreni o edifici per aver devastato un’abitazione di Canazei, in Trentino. Il raid sarebbe nato da una bugia.
A cura di Antonio Palma
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Un giovane avrebbe raccontato per gioco agli amici che quella casa chiusa in un zona isolata in montagna era di suo zio e che stava per essere demolita. Così un gruppo di ragazzini si è presentato in un’abitazione di Canazei, in Trentino, forzando la porta di ingresso e dando una vita a una devastazione totale dell’immobile che in realtà era solo oggetto di lavori di ristrutturazione e di proprietà di una coppia residente fuori città, ignara di tutto e senza alcuna parentela con il ragazzo.

L’assurda storia, che risale all'inverno tra il 2020 e il 2021, ora rischia di aver conseguenze molto gravi per i presunti responsabili della devastazione. La Procura, che per mesi ha indagato sulla vicenda, infatti ha chiesto il rinvio a giudizio e il processo per dodici minorenni, all’epoca dei fatti tutti studenti tra i 14 e i 16 anni. Come ricostruisce il quotidiano “il T”, i ragazzini sono accusati dalla Procura dei minori di Trento di essersi introdotti a più riprese nell’edificio, dopo aver divelto la porta di ingresso, e di aver dato vita a un disastro totale dell'immobile con danni valutati intorno ai 130mila euro.

Nella casa infatti sono stati spaccati mobili, infissi interni ed esterni e qualunque cosa vi si trovasse all’interno. Terribile la scena che si è presentata davanti ai veri proprietari della casa che, tornando sul posto, hanno trovato tutto aperto e distrutto e persino elettrodomestici e mobili fatti volare dalle finestre e gettati giù nel giardino.

Inevitabile la loro denuncia ai carabinieri che ha fatto scattare l’inchiesta che poi ha individuato il gruppo di ragazzini ora indagato. A incastrarli la loro voglia di apparire. In particolare a mettere gli inquirenti sulla pista gusta un selfie che uno di loro si era fatto nella casa devastata, pare lo stesso giovane che aveva dato la soffiata agli amici dicendo: “Spaccate tutto tanto deve essere demolita”

Ora tutti loro sono accusati di danneggiamento in concorso e di invasione di terreni o edifici. Come rivela lo stesso quotidiano trentino, i loro legali però starebbero cercando un accordo economico con i proprietari della casa per avere il perdono giudiziale ed evitare il processo, come previsto dalla legge per i minori.

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