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Seymandi-Segre, in chat l’ok di lui al prelievo di 700mila euro dal conto comune: “Mai tradita”

Il tribunale civile di Torino ha deciso di aggiornare al 5 settembre il procedimento avviato da Massimo Segre a carico della ex fidanzata, Cristina Seymandi, che avrebbe prelevato quasi 700mila dal conto comune per trasferirli su un conto personale. Lei si difende presentando screenshot delle chat private, gli avvocati di lui: “Ritiri le frasi sulla infedeltà”.
A cura di Ida Artiaco
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Continua ad essere alta l'attenzione sulla querelle tra Cristina Seymandi e Massimo Segre, gli ex futuri sposi diventati famosi in tutta Italia dopo che è finito online un video che mostrava lui lasciare lei a causa di presunti tradimenti durante una festa organizzata tra amici in cui avrebbero dovuto annunciare il proprio matrimonio.

Ieri si sarebbe dovuto verificare il primo faccia a faccia tra i due dopo il party del 27 luglio, ma nessuno si è presentato nell'aula del tribunale di Torino per una questione di carattere patrimoniale. Sul tavolo circa 700mila euro, per la precisione 680mila, che nel marzo del 2021 sarebbero stati ritirati dalla manager torinese dal conto comune della coppia e trasferiti su un conto personale.

Accusa dalla quale nei giorni scorsi Seymandi si era già difesa affermando che "Massimo Segre era perfettamente a conoscenza di questo trasferimento di denaro e delle finalità dello stesso, rientranti nell'ambito di normali rapporti patrimoniali tra le parti". Addirittura, secondo la donna, ci sarebbero le chat private a confermare quanto successo. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, proprio da una di queste conversazioni sarebbe stato estrapolato lo screenshot della ricevuta bancaria del trasferimento di denaro con la successiva risposta di Segre: "Ok, va bene".

Lo scambio è ora agli atti del procedimento innescato dal sequestro cautelare del conto di Seymandi sul quale sono stati depositati i 680mila euro chiesto in via d’urgenza dal banchiere.

Segre, infatti, ora rivuole indietro quei soldi. "Desideriamo venga dato atto, a tutela dell’onorabilità della Signora Seymandi, che la somma di cui si discute in tribunale fu trasferita dalla Seymandi su un conto personale della stessa detenuto con lo specifico accordo di Massimo Segre per una esigenza temporanea e mai è stato sostenuto, tantomeno giudizialmente, che il bonifico fosse stato eseguito clandestinamente dalla Signora Cristina Seymandi – hanno spiegato gli avvocati  di lui -. Una volta cessata tale esigenza, Massimo Segre ha effettuato specifiche richieste di restituzione di detta somma che sono state disattese dalla Seymandi. Questa ultima circostanza, che può essere assolutamente giustificata in una dinamica di coppia e nei tanti impegni quotidiani, non risulta più accettabile nel momento in cui è terminata la loro relazione affettiva".

Gli avvocati di Segre hanno anche annunciato anche di aver ricevuto mandato per richiedere "il risarcimento del danno reputazionale" a Seymandi per le sue allusioni sulle presunte altre relazioni sentimentali del banchiere durante la loro relazione e sulla sparizione dell’anello di fidanzamento, "certamente non attribuibile a Segre". Intanto, il tribunale civile ha deciso di aggiornare al 5 settembre il procedimento avviato dal finanziere a carico della ex fidanzata.

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